ASCENSIONE DEL SIGNORE

12 maggio 2024

IL COMPIMENTO E LA MISSIONE

Vediamo l’ascensione come il compimento della vita terrena e della missione di Gesù. Così la descrivono gli Atti degli Apostoli.
Vediamo l’ascensione come la promessa di un destino buono per noi e per tutta l’umanità, nel mistero universale di salvezza. Così la delinea Paolo nella lettera agli Efesini.
Vediamo l’ascensione come l’affidamento della missione di Gesù ai discepoli, alla Chiesa, ad ogni cristiano, avendo come orizzonte tutta l’umanità. Così la racconta il Vangelo.
Il protagonista resta Gesù, Signore del tempo e dello spazio, che continua ad agire nel mondo attraverso il suo santo Spirito.

Pellegrinaggio diocesano a Sant’Antonio di Padova
Mercoledì 12 giugno
partenza dalla piazza della Chiesa alle 14,30
è necessario prenotarsi

Si svolgerà dal 16 al 19 maggio

Festival Biblico

Giovedì 16 maggio ore 20,45 Sala Eracle

Il corpo tra eros e agàpe

con Maria Grazia Crepaldi (Università di Padova) Giorgio Bonaccorso (Ist. Lit. Pst. Padova)
Moderatore il nostro Vescovo Mons. Giampaolo Dianin

Sabato 18 maggio ore 15.00
Parco dell’Amicizia Borgo Mimose
Festa dell ’ Amicizia dall’io al noi: il cuore dei bambini cambierà il mondo.

Il Fioretto del mese
di
Maggio
Il mese di Maggio ci mette insieme
a pregare con il Rosario
per chiedere a Maria il dono della pace.
Si recita il Rosario ogni sera:
 – in Chiesa, alle 17,30, prima della Messa
– Sant’Antunin da Po ogni sera ore 20,30
– In Parrocchia dal lunedì al venerdì

alle ore 20,45

Macerata – Loreto
46° pellegrinaggio a piedi
sabato 8 giugno 2024
prenotazione:
Giancarlo 3400612042
Nicola 3357378850

“Che cosa ti è successo, Europa umanistica, paladina dei diritti dell’uomo, della democrazia e della libertà?
Che cosa ti è successo, Europa
terra di poeti, filosofi, artisti, musicisti, letterati?
Che cosa ti è successo, Europa madre di popoli e nazioni, madre di grandi uomini e donne che hanno saputo difendere e
dare la vita per la dignità dei loro fratelli?”,
è la provocazione lanciata da Papa Francesco durante il discorso pronunciato nel 2016 in occasione del conferimento del “Premio Carlo Magno”, onorificenza assegnata a chi si distingue per impegno in favore della pace e dell’integrazione in Europa.
Sulla scia di queste domande sull’umanesimo che era stato messo a principio dai fondatori dell’Europa
l’Associazione “L’Umana Avventura” di Porto Viro
propone per un incontro-dialogo con il
prof. Andrea Pin
ordinario di Diritto pubblico comparato presso l’Università di Padova dal titolo:

“PER LA PACE, UN ORIZZONTE IDEALE”

venerdì 17 maggio alle ore 21,15, presso la Sala Maggiore della
Parrocchia San Bartolomeo apostolo a Porto Viro (Ro)

Fu elevato in alto sotto i loro occhi

L’ascensione, che conclude il cammino di Gesù e da’ inizio al cammino della chiesa, è descritta come una salita e una partenza. È una salita perché è il completamento della risurrezione, non è un ritorno alla vita di prima (come fu, ad esempio, la risurrezione di Lazzaro o la risurrezione del figlio della vedova di Naim), ma un cammino in avanti, l’entrata in una nuova vita accanto al Padre. È una partenza perché Gesù ritira la sua presenza visibile, terrena. Questo non significa che ora è assente, ma che sono cambiate le modalità della sua presenza, sono cambiati i modi di incontrarlo: è presente nel dono dello Spirito, nella parola degli apostoli, nella comunità radunata, nel servizio ai fratelli. L’ascensione viene raccontata in una sola riga, il racconto si dilunga invece sul prima e sul dopo, attirando l’attenzione sugli atteggiamenti che i discepoli hanno assunto. Due atteggiamenti sbagliati: prima della partenza di Gesù vogliono conoscere i tempi e i momenti del regno di Dio; dopo la sua scomparsa stanno a guardare il cielo. Il primo atteggiamento è rimproverato da Gesù e il secondo dagli angeli.
La risposta di Gesù alla domanda dei discepoli: È questo il tempo in cui ricostituirai il regno di Israele? È allo stesso tempo un rimprovero e il programma da attuare. Rimprovero, perché l’importante non è indagare sul “quando”, ma chiedersi in che direzione muoversi, quali compiti assumere nel frattempo. Il programma è la missione aperta alle dimensioni del mondo, una missione che si muove in senso centrifugo: non sono i popoli che arrivano a Gerusalemme, ma è la comunità che da Gerusalemme va verso i popoli. Si tratta di un compito impegnativo ed è per questo che Gesù lo accompagna con una promessa: avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi.
Partito Gesù, i discepoli restano a guardare il cielo, e questo atteggiamento è rimproverato dagli angeli che distolgono i discepoli da un equivoco, quello di limitarsi a guardare in alto. Il discepolo che ha visto Gesù salire in cielo possiede una certezza: Gesù tornerà. L’attesa del Signore e la certezza del suo ritorno vanno vissuti immergendosi nel mondo e divenendo sale della terra e luce del mondo.

d.G.