La Chiesetta che conserva la Piccola Statua di Sant’Antonio da Padova, chiamata per questo “Sant’Antonin da Po”, è oggetto di grande devozione popolare. La manutenzione e l’organizzazione liturgica è curata da un Comitato e da alcuni volontari, insieme ai Sacerdoti della Parrocchia di San Bartolomeo. Da alcune testimonianze orali sappiamo con certezza che una Chiesetta esisteva già a metà del 1800, in un periodo in cui le piene del Po sommergevano facilmente la golena con le piccole abitazioni che stavano sorgendo. La tradizione dice che il Capitello fu costruito sul terreno occupato da una pianta di fico tra le cui foglie fu trovata impigliata la statuetta, forse portata da una piena del fiume. Gli abitanti del luogo raccolsero con devozione la statuetta e la portarono in casa loro. Si dice che per ben tre volte abbiano portato in casa la piccola statua di Sant’Antonio e per tre volte, al mattino, la ritrovassero sul fico. La Comunità decise cosi di costruire un piccolo Capitello in legno, che andò in fiamme più volte, mentre la statuetta rimaneva illesa. Negli ultimi lavori di restauro è emersa, dietro una trave del sottotetto, una scritta graffiata sul cemento: “1919 Zerbini Rinaldo”, una vera e propria voce del passato a confermare come un centinaio di anni fa la struttura fosse già in muratura. Nelle ultime due guerre il Capitello di Sant’Antonin divenne punto di ritrovo di mamme e mogli con figli e mariti in guerra. Le pareti della Chiesetta cominciarono ad arricchirsi man mano di segni di grazie ricevute: stampelle, protesi, e anche collane e anelli d’oro; il tutto fu portato a Padova dal Santo. Nell’alluvione del 1951 l’unica zona risparmiata dall’acqua, fu la golena dove si trova il Capitello. Negli anni ’70, mentre era Parroco don Umberto Pavan, si incominciò a incrementare la processione del 13 giugno e a rendere pubblici alcune atti di pietà attorno al Santo. Nel 1990 si costituì un Comitato formato dai Combattenti e Reduci, presieduto con passione dal Cav. Francesco Zaia, e si iniziò l’opera di restauro e di ampliamento del Capitello. Nel 2018, per iniziativa di Maria Teresa Cellegato, di Giancarlo Mancin e di alcuni volontari si fecero altri interventi che resero l’ambiente esterno e il Capitello più accogliente. Nel 2019 il Capitello è stato svincolato dalla proprietà privata che lo possedeva e, con l’intervento delle persone sopra ricordate, è passato come proprietà della Parrocchia per assicurargli continuità nel tempo. L’appuntamento per la processione del 13 giugno, giorno della festa di Sant’Antonio, è molto sentito e vede la partecipazione del popolo di Porto Viro e di alcuni paesi limitrofi.
Le Autorità Civili assicurano sempre la loro presenza e spesso anche il Vescovo di Chioggia ha partecipato alla festa.

Al Sig. Sindaco
Dott. Maura Veronese
Porto Viro

 

Egr. Sig. Sindaco,

desideriamo metterla a conoscenza che un gruppo di cittadini di Porto Viro, unitamente alla Parrocchia di San Bartolomeo, hanno ritenuto opportuno di acquistare il Capitello di S. Antonin da Po, messo in vendita dagli attuali proprietari.

Per l’affetto e la devozione che il nostro popolo nutre per questo Santo e per il Capitello a Lui dedicato nella nostra golena del Po, e per il timore che il suddetto luogo di culto venisse destinato ad altro uso, non senza sacrificio, abbiamo pensato di acquistarlo a nome della Parrocchia che ne diviene la proprietaria.

Stiamo chiedendo di essere aiutati in questa impresa e, in primis, lo chiediamo alla nostra Amministrazione comunale che sappiamo sensibile di fronte ad impegni così significativi.

Abbiamo costituito un Comitato che cura l’ambiente e la devozione al Santo nelle persone di don Alfonso Boscolo, Teresa Cellegato, Gianna Fecchio e Giancarlo Mancin.

Cogliamo l’occasione per invitarVi giovedì 13 giugno, festa di Sant’Antonio, alla Messa che viene celebrata presso il Capitello alle ore 20,30, e alla Processione che seguirà.

Porgiamo cordiali e distinti saluti.

Don Alfonso con il Comitato Sant’Antonin da Po

 

Porto Viro, 10 giugno 2019