XXIII domenica del tempo ordinario

XXIII domenica del tempo ordinario

8 settembre 2024

Fa udire i sordi e parlare i muti

L’episodio della guarigione di un sordomuto si inserisce nella cornice dei viaggi di Gesù in territorio pagano. Questa ambientazione geografica non ha solo un significato narrativo, ha anche lo scopo di mettere in luce che l’annuncio del vangelo è per tutti i popoli. In secondo luogo, la guarigione del sordomuto è un «segno» evidente che in Gesù si compiono le profezie messianiche (cfr. prima lettura) e diventa un invito rivolto ai discepoli a riflettere sulle parole e azioni del loro maestro.
Il sordomuto che viene portato a Gesù diventa il simbolo di una umanità chiusa alla voce di Dio, incapace di comunicare con lui. Le orecchie che si aprono diventano segno di disponibilità all’ascolto della Parola di Dio e alla fede che ne scaturisce. La lingua che si scioglie indica la capacità di parlare con Dio, di lodarne le meraviglie, di pregare. Al popolo di Israele era stato più volte rimproverato di essere sordo di fronte alla Parola di Dio. Per mettersi in ascolto della voce di Dio c’è un passo importante da compiere, e ce lo rivela il profeta Osea: Ti condurrò nel deserto, e parlerò al tuo cuore (2,16). Si tratta di creare in sé il «silenzio», che diventa capacità di ascolto della Parola. Ed è ciò che Gesù fa compiere al sordomuto allontanandolo dalla folla. Dio parla per primo, ma per ascoltarlo bisogna tacere. Un proverbio rabbinico dice: «Apri la bocca solo se sei sicuro che ciò che stai per dire è più bello del silenzio».
Quanti cristiani sono colpiti da sordità e mutismo, chiusi all’ascolto della parola di Dio, incapaci di professarla e di viverla! Tutti ne siamo più o meno colpiti. Siamo «sordi» perché prestiamo un ascolto distratto o nessun ascolto alla Parola di Dio, presi unicamente dai nostri interessi e dalle nostre preoccupazioni. Siamo «muti» perché le nostre labbra restano chiuse, quando invece dovrebbero aprirsi per ringraziare il Signore, per proclamare il suo amore e professare con coraggio la nostra fede. Dovremmo essere i portavoce del Signore di fronte ai fratelli e invece, per indifferenza o per paura, ce ne stiamo in silenzio. Il Signore pronunci anche su di noi il suo effatà, in modo che i nostri orecchi si aprano alla sua parola e la nostra lingua proclami le sue meraviglie.

Giampaolo Dianin
Vescovo di Chioggia

Chioggia, 31 agosto 2024

Ai fedeli
della Comunità Cristiana Sinodale
di Porto Viro
Cari fratelli e sorelle,
proprio ieri è terminata una due giorni che ho vissuto con tutti i preti che operano nelle parrocchie di Porto Viro. Un tempo per stare insieme, condividere la vita delle parrocchie, programmare, pensare al futuro e soprattutto pregare per tutti voi. Vi scrivo per parlarvi del cammino che abbiamo intrapreso in tutta la diocesi e che potrete conoscere in tutti i suoi aspetti nella Lettera Pastorale che sarà consegnata a tutte le parrocchie il prossimo ottobre.
Tutto parte dal forte invito di papa Francesco per una Chiesa missionaria che non si limiti a gestire l’esistente e a custodire le tradizioni, ma si apra a un nuovo annuncio del Vangelo, formi cristiani adulti nella fede e diventi significativa in una società che si allontana sempre più dalla vita cristiana.
Un po’ alla volta è maturata la volontà di fare il possibile per salvaguardare ciascuna parrocchia anche piccola, ma nello stesso tempo di rilanciare forme di collaborazione, scambio di risorse, cammini formativi condivisi, celebrazioni più ricche e significative.
Tutto questo non è legato solo alla forte diminuzione del clero e dei cristiani che frequentano le parrocchie, ma al desiderio di intraprendere un nuovo cammino di vita cristiana. Non vogliamo restare inerti di fronte alle sfide che ci attendono né vogliamo subire il futuro che sta dietro l’angolo, ma coglierlo
come una chiamata di Dio a ripensarci e rinnovarci; parte da qui il cammino pastorale che ci impegnerà nei prossimi anni.
Per quanto riguarda il clero, oggi riusciamo a coprire le necessità di tutte le piccole parrocchie e anche di alcune chiese amate dalla gente, ma nel giro di qualche anno saranno inevitabili dei tagli.
La realtà di Porto Viro, all’indomani della nascita di un unico comune, è lentamente cambiata a livello sociale e ha favorito la mobilità delle persone. Parrocchie che prima erano centrali si sono ritrovate alla periferia, l’oratorio salesiano è diventato sempre più centrale per tutta la città, le piccole parrocchie si sono sempre più impoverite di abitanti.
Anche per Porto Viro ci sono dei cambiamenti che provo brevemente a descrivervi, ma di cui potremo parlare con più tranquillità in qualche incontro che organizzeremo prossimamente.
1. Porto Viro diventa una delle 17 “Comunità cristiane sinodali” della nostra diocesi. Si Tratta di un passo ulteriore rispetto alle attuali unità pastorali. L’idea centrale è questa: nessuna delle attuali 8 parrocchie viene chiusa ma tutte entrano in un progetto pastorale condiviso.
2. Ciascuna parrocchia mantiene la propria identità e tutto quello che si può fare continua ad essere fatto purché sia all’altezza delle sfide di oggi che chiedono per i cristiani una formazione seria, celebrazioni significative, risorse di persone e di strutture condivise.
3. Porto Viro avrà due “co-parroci” – don Gianluca Brisotto e don Carlo Beorchia – di cui uno, don Gianluca, sarà il parroco moderatore e responsabile ultimo. Ci saranno altri presbiteri che diventano collaboratori: don Alfonso Boscolo, don Corrado Cester, don Vanni Ghion, don Gianantonio Trenti e don Gastone Boscolo.
4. Tutti i presbiteri lavoreranno in equipe: si incontreranno settimanalmente e programmeranno la vita dell’intera Comunità cristiana sinodale. Dell’equipe faranno parte anche le due
comunità religiose: le suore Figlie di Maria Ausiliatrice e le Ancelle parrocchiali dello Spirito Santo.
5. Pur lavorando insieme e potendosi interscambiare, ciascun presbitero seguirà in modo particolare una parrocchia e sarà il diretto riferimento per i cristiani di quella parrocchia. In particolare:
– don Gianluca e don Carlo cureranno le parrocchie di Donada e Fornaci;
– don Gianantonio la parrocchia di Taglio di Donada;
– don Alfonso la parrocchia di San Bartolomeo;
– don Corrado la parrocchia di Scalon e le parrocchie di Porto Levante, Ca’ Cappello e Ca’ Cappellino con l’aiuto degli altri presbiteri.
– don Vanni, assieme a suor Marcella, seguirà in particolare la realtà dell’oratorio salesiano.
6. I presbiteri, le suore e alcuni laici avranno ciascuno la responsabilità di un ambito della vita pastorale coordinando la rispettiva equipe: la catechesi, la liturgia, la carità, i malati e l’ospedale, i giovani, gli adulti e le famiglie …
7. Verrà costituito un unico Consiglio pastorale della Comunità cristiana sinodale che per ora unirà i vari Consigli pastorali in attesa che vengano rinnovati tutti i Consigli pastorali secondo le indicazioni della diocesi. I Consigli per gli affari economici resteranno distinti per ciascuna parrocchia.
8. Le Messe continueranno ad esserci in tutte le parrocchie, ma verranno ripensati gli orari in modo da venire il più possibile incontro alle esigenze delle persone che se non possono in quell’orario partecipare nella propria parrocchia lo possono fare in un’altra.
9. L’oratorio diventa, come di fatto già succede, risorsa di tutta la città senza che questo debba azzerare iniziative e attività di ciascuna parrocchia.
10. Per mettere in evidenza il cammino comune ci sarà un unico foglietto parrocchiale settimanale che conterrà le iniziative e proposte di tutte le parrocchie e gli orari delle Messe.
Quanto descritto, a grandi linee, è solo l’aspetto esteriore; quello che ci sta a cuore e per cui vorremmo lavorare è un nuovo avvio delle proposte formative, la qualità delle celebrazioni, un servizio qualificato ai più poveri. Gesù ci ricorda che servono “otri nuovi” per custodire e far fermentare il Vangelo, un “vino sempre nuovo”. Questo ci sta a cuore prima di tutto: che il Vangelo sia il centro delle nostre parrocchie, che nelle nostre comunità sia possibile incontrare Cristo, celebrare i misteri della nostra fede e nutrire la nostra testimonianza nel mondo.
Sono consapevole che i cambiamenti sono sempre difficili e possono creare disorientamento, ma confido che tutti possiate accogliere questo nuovo percorso che si apre ed entrarci col cuore e col desiderio di mettersi in gioco per far crescere la propria fede e l’appartenenza alla Chiesa. Credo che la fatica più grande, che papa Francesco richiama spesso, possa essere quella di barricarsi attorno al proprio campanile o difendersi dicendo: «Noi abbiamo sempre fatto così».
L’inizio ufficiale della Comunità cristiana sinodale di Porto Viro è fissato per l’11 ottobre, festa di Maria Madre della Chiesa, patrona di Porto Viro.
Offro al Signore e a Maria madre della Chiesa la Comunità cristiana sinodale di Porto Viro; ringrazio i presbiteri che hanno abbracciato questo progetto pieni di speranza per un rinnovato cammino cristiano ed ecclesiale e benedico tutti voi.
+ Giampaolo Dianin
Vescovo di Chioggia

Le Parrocchie
di Porto Viro
vi invitano
nell’ambito dei festeggiamenti
della Patrona,
Maria Madre della Chiesa
a partecipare
a un pellegrinaggio presso
il Santuario di
MONTE BERICO (Vicenza)
domenica 29 settembre 2024.
Quota di iscrizione
€ 15.00 adulti
€ 5,00 i ragazzi.
Iscriversi in Parrocchia

Percorso di formazione
per catechisti
Centro Pastorale
“S. Bartolomeo”

dalle ore 18 alle ore 20
16 settembre 2024
La Creazione
30 settembre 2024
Arte e annuncio del Vangelo
21 ottobre 2024
Laboratorio:
Dall’antica alla
Nuova Alleanza “La Pasqua”
27 ottobre 2024
Mandato ai Catechisti ore 15,30
Madonna della Navicella


22 domenica del tempo ordinario

XXII^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

1 Settembre 2024

Il cuore delluomo

Il vangelo è un’antologia di versetti tratti dal capitolo settimo di Marco e ha un sapore fortemente polemico. Gesù si scontra con scribi e farisei a proposito delle loro tradizioni (= tradizione degli antichi). Secondo Gesù le tradizioni degli uomini sono valide solo se conformi alla volontà di Dio, solo se aiutano a conoscere e amare Dio. Che cosa è da ritenere veramente volontà di Dio? A chi e a che cosa dobbiamo obbedire? Il tema del discernimento è importante perché ogni volta che ci poniamo di fronte al Vangelo non possiamo mai abdicare alla nostra intelligenza e alla volontà di cercare di capire che cosa effettivamente Dio vuole da noi.
Nella seconda parte del vangelo Gesù afferma che il male non è esterno all’uomo, ma proviene dal di dentro, dal cuore dell’uomo. Il cuore – che nel mondo semita è la sede delle decisioni e delle scelte della persona – è il luogo dove viene generato il bene e il male. Ciò che è esterno all’uomo non lo tocca (cibi, riti, tradizioni), è dal di dentro dell’uomo che parte la malvagità, l’inganno, l’invidia, la calunnia, la superbia, e sono queste le cose che rompono la relazione con Dio. È su questo che occorre vigilare. «Una volta che tu abbia purificato ciò che sta nell’interno, hai purificato anche l’esterno. Se l’acqua scorre intorpidita è inutile pensare di ripulire la cisterna; se l’acqua alla sorgente esce fangosa non gioverà a nulla aver pulito le vasche, visto che il difetto è nella sorgente. Sei tu che devi purificarti per primo se vuoi che da te scorra tutto ciò che è puro. Il tuo cuore è la sorgente da cui scaturiscono i tuoi pensieri. Dal cuore o sgorga l’acqua torbida del male, o sgorga l’acqua limpida dell’amore di Dio e del prossimo» (Ambrogio, Com­mento al Salmo 117).
C’è sempre il rischio di polverizzare la legge di Dio in una serie di precetti e di seppellirla sotto una casistica da azzeccagarbugli. Per far sì che le espressioni religiose dell’uomo non si riducano a formalità ipocrita e soffocante è necessario riconoscere il primato della Parola di Dio. Gesù di­stingue tra ciò che sta veramente nella Scrittura e le pratiche aggiunte dalla «pietà» farisaica. Questo principio vale anche per noi, anche la comunità cristiana deve sempre tornare alla fonte viva della Parola di Dio che rimane il criterio ultimo di giudizio dell’agire del discepolo di Gesù.


XXI^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

XXI^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

25 agosto 2024

Signore, da chi andremo?

Il vangelo chiude il «discorso sul pane di vita» originato dalla moltiplicazione dei pani e dei pesci. Come in ogni conclusione si tirano le somme e si fa un bilancio. Gesù parla con le persone che lo hanno seguito più da vicino. Tutti sono chiamati a sfamarsi e a saziarsi di Gesù «pane di vita», ma non a tutti è dato di comprendere il mistero di questo cibo che dà la vita ed è capace di donare la risurrezione nell’ultimo giorno. Vengono messe in luce le due reazioni di fronte alla proposta del vangelo: rifiuto o accoglienza. Il seguire Gesù può stancare e diventare incomprensibile e allora ci si tira indietro; oppure, chiede di rilanciare la fiducia in lui aprendosi alla novità dello Spirito che dà la vita.
Dopo che una parte dei discepoli lo ha abbandonato, Gesù chiede ai Dodici se vogliono andarsene pure loro. Pietro risponde: Da chi dovremmo andare? Da nessuna parte abbiamo trovato quello che sperimentiamo con te. Non abbiamo incontrato nessuno che sia come te, solo tu hai parole piene di spirito e vita. Gesù non nutre le persone con parole vuote, le nutre letteralmente con sé stesso, si lascia consumare “per e da” loro, e diventa così vero cibo, pane vivo. Perciò può promettere: Chi verrà a me non avrà mai più fame e chi crede in me non avrà mai più sete.
Tante parole si riversano giorno dopo giorno su di noi. Chi ascoltare? Chi seguire, di chi possiamo fidarci? Pietro suggerisce la risposta: Signore, tu hai parole di vita eterna. È questa la risposta che il Signore si attende da ciascuno di noi. Fidiamoci di Gesù e di ciò che la Chiesa proclama, anche se le parole di vita eterna – come dice Pietro – non le comprendiamo immediatamente. Il cammino che Gesù propone non è facile, ci offre qualcosa che talvolta facciamo fatica a masticare, ma è un cammino che nutre e dà Vita.

FESTA DEL PATRONO 2024

La Comunità intera si dispone a
celebrare la Solennità di
San Bartolomeo apostolo

Venerdì 23 agosto ore 21,00
In Chiesa
Serata di musica e preghiera

Sabato 24 agosto ore 18,00
Solenne celebrazione
presieduta
dal nostro Vescovo
e processione lungo Via Contarini


XIX^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

XIX^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

11 AGOSTO 2024

UNA PRESENZA CHE FA VIVERE

Gesù, l’uomo di Nazaret, è il Figlio inviato dal Padre nella terra degli uomini. Egli, che ha vissuto pochi anni tra noi, rimane come pane nell’Eucaristia:
segno piccolo e grandioso, attorno al quale sono cresciute le cattedrali e le nostre chiese, e si alimenta e rinnova la vita dei cristiani e delle comunità. Gesù ci raggiunge in una realtà concreta: non appena attraverso gli schermi tv ma con un cibo da mangiare e una casa-chiesa da abitare. Nell’Eucaristia ci stringiamo a Lui e ai fratelli, nelle nostre comunità e nei luoghi di vacanza.

FESTA DEL PATRONO 2024

La Comunità intera si dispone a
celebrare la Solennità di
San Bartolomeo apostolo

Venerdì 23 agosto ore 21,00
In Chiesa
Serata di musica e preghiera

Sabato 24 agosto ore 18,00
Solenne celebrazione
presieduta
dal nostro Vescovo
e processione lungo Via Contarini

GIOVEDÌ 15 AGOSTO 2024
ASSUNZIONE
DELLA BEATA VERGINE MARIA

Calendario
Domenica 11agosto
Santa Chiara d’Assisi
Il Vescovo celebra alle 7,30
presso il monastero
delle Clarisse

Mecoledì 14 agosto
San Massimiliano Kolbe
Muore nel campo di concentramento
di Auschwitz

Giovedì 15 agosto
Assunzione della
Beata Vergine Maria
Orario festivo delle S.S. Messe

Venerdì 16 agosto
San Rocco

Gesù, pane vivo disceso dal cielo

Il popolo ebraico attendeva il Messia come re potente, faticava a entrare nella porta stretta di un uomo umile e semplice come Gesù. Come fa a dire di discendere dal cielo, se conosciamo i suoi genitori? Gesù da’ la motivazione di questa loro chiusura di fronte al mistero della sua persona: solo chi è attratto dal Padre può credere al suo inviato. Questa attrazione il Padre la esercita attraverso un’azione interiore, alla quale l’uomo deve rendersi disponibile mediante l’ascolto della sua parola. Dio non attira costringendo ma con l’amore.
La manna non c’è più, ora c’è Gesù Cristo: Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno. L’atteggiamento richiesto è il «mangiare», che dice la necessità di assimilare, di far propria l’offerta di Gesù. Il fatto che il discepolato sia definito come un «mangiare» suggerisce, proprio per il realismo della immagine, la necessità che il mistero del Figlio prenda corpo in noi, nella nostra storia. In tempi di «anoressia» spirituale, forse fa bene lasciarci provocare dal vangelo che ci chiede di mangiare un cibo buono per avere la vita.
Il pane è importante per l’uomo, e proprio per questo Gesù paragona sé stesso al pane. Come l’uomo non può vivere senza pane, così il cristiano non può vivere senza Cristo. Gesù, pane della vita, vuole essere profondamente unito all’uomo, entrare nella sua vita e nei suoi problemi: Questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Il senso di queste parole è: accoglimi nella tua vita, accogli il mio messaggio. Fa’ tuo il mio modo di essere e pensare. Lasciati coinvolgere nella mia vita, nella mia azione, nel mio modo di vedere e pensare gli uomini e il mondo. Non stancarti di fare spazio al vangelo, e se farai questo vivrai.


XVIII^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

XVIII^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

4 agosto 2024

L’ESPERIENZA DEL BENE PIU’ GRANDE

Come la gente del Vangelo, cerchiamo Gesù perché risponda ai nostri bisogni immediati, come il cibo di ogni giorno. Attraverso tutti i doni del Signore, che cosa risponde al nostro desiderio di felicità, alla nostra domanda di senso, al bene vero di tutti gli uomini nel mondo? Tutti i beni che possiamo possedere non colmano il nostro bisogno, non danno pace al cuore e non mettono pace tra le persone: ‘Chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete’. Impariamo dalla vita dei santi, come Sant’Alfonso e il Santo Curato d’Ars, e tante persone semplici e vere.

MONASTERO CUORE
IMMACOLATO di MARIA

I Giovedì di santa Chiara
anno 2024

la preghiera in Santa Chiara
8 Agosto
Poni la tua mente nello
specchio dell’eternità

Calendario
Domenica 4 agosto
San Giovanni Maria Vianney
Santo Curato d’Ars
Festa della Madonna
dell’Apparizione – Pellestrina

Martedì 6 agosto
Trasfigurazione del Signore

Giovedì 8 agosto
San Domenico

Venerdì 9 agosto
Santa Teresa Benedetta della Croce
(Edith Stein) patrona d’Europa

Sabato 10 agosto
San Lorenzo

FESTA DEL PATRONO 2024

La Comunità intera si dispone a celebrare la Solennità di
San Bartolomeo apostolo

Venerdì 23 agosto ore 21
In Chiesa
Serata di musica e preghiera

Sabato 24 agosto ore 18

Solenne celebrazione presieduta dal nostro Vescovo
e processione
lungo Via Contarini

Gesù pane della vita

Il lungo discorso sul «pane della vita» si apre descrivendo la folla che va alla ricerca di Gesù. Il verbo «cercare» nel quarto vangelo esprime l’atteggiamento del vero discepolo di Gesù (cfr. 1,38: Che cosa cercate?). La ricerca di Gesù, però, può essere orientata male. Gesù, infatti, ri-orienta la ricerca della gente. Il significato del brano evangelico sta proprio qui: trasformare la domanda della gente per fare emergere la domanda vera.
I passi che la folla deve compiere per conoscere chi è veramente Gesù sono tre. Prima di tutto deve purificare il proprio desiderio. Gesù non condanna la ricerca del pane quotidiano, condanna il fatto che la gente non ha colto nella moltiplicazione dei pani il segno che doveva metterla in cammino verso qualcosa di più vitale e importante. L’uomo è pieno di desideri, sempre rivolti a persone o a oggetti concreti, particolari: desiderio di cibo, affetto, salute e così via; ma se approfondisce il senso di questi desideri, si accorge che sono segno di un desiderio più profondo: essi orientano verso l’Assoluto, verso Dio, il solo pane che sazia il desiderio dell’uomo. In secondo luogo, Gesù indica nella fede il giusto atteggiamento verso Dio. L’ebreo del tempo di Gesù, e in genere l’uomo religioso, è abituato a pensare che il rapporto con Dio passi attraverso alcune «opere» che si devono compiere per essergli fedeli. Ed ecco la domanda: Che cosa dobbiamo fare per compere le opere di Dio? Gesù risponde: credere in colui che Egli ha mandato, tutto deve essere orientato verso quest’unica «opera». Il termine greco per dire «opera» (ergon) significa anche «fatica», «lavoro», ed esprime il carattere impegnativo della fede, di questo affidarsi a Dio. Il terzo passo è riconoscere che il Dio che ha donato la manna nel deserto, ora dona il pane dal cielo, il pane vero.
Alla richiesta della gente di avere questo pane dal cielo Gesù risponde: Io sono il pane della vita. È lui l’opera di Dio, è lui il pane che va accolto con fede perché è il termine ultimo del desiderio di vita dell’uomo. Gesù, apparentemente, non ha risposto alla folla che gli ha chiesto un segno, ma in realtà è lui stesso «il segno», un segno che si può cogliere solo aprendosi alla fede in lui.

d.G.


XVII^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

XVII^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

28 Luglio 2024

IL PANE CONDIVISO

Veniamo a messa insieme, presentandoci al Signore in comunità.
Condividiamo la stessa parola, la stessa Eucaristia, la stessa preghiera.
Insieme ricerchiamo Gesù che risponde alla nostra fame e sete di vita.
Gesù, mentre ci incontra personalmente, ci mette in relazione l’uno con l’altro.
Un ragazzo dona i suoi pani a Gesù, che sfama tutti.
Io posso donare la mia vita: tempo, attenzione, aiuto in denaro; offerti a Gesù, diventano un bene per molti, per tutti.
Offriamo noi stessi attraverso gesti concreti, perché Gesù salvi il mondo intero.

MONASTERO CUORE
IMMACOLATO di MARIA

I Giovedì di santa Chiara
anno 2024

la preghiera in Santa Chiara

1 Agosto
Va’, ripara la mia casa…
8 Agosto
Poni la tua mente nello
specchio dell’eternità

Calendario
Lunedì 29 luglio
Ss. Marta, Maria e Lazzaro
I tre ffratelli di Betania, Marta,
Maria e Lazzaro, siamo noi:
l’Amico Gesù viene a donarsi
a noi quale Via, Verità e Vita.
Martedì 30 luglio
San Leopoldo Mandic
Sacerdote capuccino, grande
confessore a Padova dal 1906
Mercoledì 31 luglio
Sant’Ignazio di Loyola
Fondatore della
Compagnia di Gesù.
Giovedì 1 agosto
Sant’Alfonso M. de’ Liguori
Vescovo e dottore della Chiesa

Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani
28 luglio 2024

Cari fratelli e sorelle!
Dio non abbandona i suoi figli, mai. Nemmeno quando l’età avanza e le forze declinano, quando i capelli imbiancano e il ruolo sociale viene meno, quando la vita diventa meno produttiva e rischia di sembrare inutile. Egli non guarda le apparenze (cfr 1 Sam 16,7) e non disdegna di scegliere coloro che a molti appaiono irrilevanti. Non scarta alcuna pietra, anzi, le più “vecchie” sono la base sicura sulla quale le pietre “nuove” possono appoggiarsi per costruire tutte insieme l’edificio spirituale (cfr 1 Pt 2,5)…
Dal Messaggio del Santo Padre

Cinque pani e due pesci

Il vangelo presenta il miracolo della «moltiplicazione dei pani». Non si tratta solo di un miracolo, ma di una rivelazione del mistero che si nasconde nella persona di Gesù. Mediante questo segno, Gesù mostra che può appagare ogni tipo di fame presente nel cuore dell’uomo. Filippo e Andrea di fronte alla richiesta di Gesù di dare da mangiare alla folla assumono un diverso atteggiamento. Filippo rinuncia a intervenire non perché non sia generoso, ma perché pensa che anche se fosse così ricco da poter regalare duecento delle sue giornate lavorative – questo significano i duecento denari – non riuscirebbe nemmeno a dare un pezzo di pane a ciascuna di quelle persone. Secondo Filippo i problemi della gente sono soprattutto questione di «mezzi» e, in questa logica, non potendo accontentare tutti rinuncia in partenza ad agire. Subentra Andrea e le sue parole manifestano maggiore fiducia in quello che Gesù può fare: C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci. Quei pochi pani messi nelle mani di Gesù dalla fede incerta e traballante di Andrea diventano la base per saziare la folla. È però necessario che quei pani, per essere moltiplicati, vengano «perduti» dal bambino. Tutto viene da Dio, tutto è grazia, ma Dio chiede la collaborazione attiva dell’uomo.
Gesù in questo episodio invita ad affrontare la vita con una logica diversa. La nostra società pone spesso la sua logica nella forza del denaro, qui si introduce invece la logica della condivisione e dell’apertura reciproca. Condivisione e apertura che non necessariamente sono fatte di gesti grandiosi e vistosi. C’è chi parte dall’idea che i problemi sono troppo gravi per essere risolti e finisce per non fare nulla, come Filippo; c’è invece chi, magari esitando come Andrea, dà quel che ha e fa quel che può. È in quest’ultima direzione che il cristiano è chiamato a muoversi. I discepoli in questo episodio diventano quindi il simbolo della comunità cristiana che deve essere animata da spirito di fraternità, disponibilità e condivisione.


XVI^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

XVI^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

21 Luglio 2024

Venite in disparte e riposatevi

Venite in disparte, in un luogo deserto, e riposatevi un po’. Gesù rivolge questo invito agli apostoli che hanno concluso la loro missione e li invita a riposarsi un po’, facendo loro capire che la missione non comporta solo il servizio al prossimo, ma richiede anche momenti di pausa e di dialogo con Dio nella preghiera. Quanto Gesù dice agli apostoli vale anche oggi. Spesso sono «le tante cose da fare» che mandano avanti la vita dell’uomo, e quando ciò viene meno – per l’età o per la salute – si va in crisi, ci si sente inutili. Proprio per evitare questo rischio è necessario imparare a fermarsi, rientrare dentro di sé per ritrovare sé stessi; per non dimenticare chi o che cosa guida veramente la propria vita, quale è la mèta verso cui si è diretti, quale è il cammino che si sta percorrendo. Isolarsi un poco dal mondo in cui si vive, per poi tornarci in modo più profondo e autentico; riscoprire la propria anima, per continuare a essere l’anima del mondo.
Il silenzio interiore, consente di ripensare alle scelte fatte, dà la carica giusta, aiuta a motivare meglio l’azione, a maturare scelte più impegnative. Il fermarsi a riflettere per ricuperare sé stessi aiuta a ritrovare il gusto delle cose semplici, fa trovare il coraggio di liberarsi da schiavitù inutili, fa capire che è più importante preoccuparci della qualità della nostra azione che non del numero delle iniziative che riusciamo a mandare avanti.
La folla, però, fa saltare i piani di Gesù, e impedisce a lui e agli apostoli di starsene nel silenzio. Gesù, tuttavia, non si arrabbia, anzi si commuove e si mette subito al servizio della gente. Seguire Gesù non significa fuggire il mondo, non significa chiudere gli occhi di fronte a ciò che vi succede. Seguire Gesù significa essere attenti, sensibili, interessati; significa farsi voce davanti a Dio per tutti coloro che cercano una guida nella vita, ma che spesso trovano solo cattivi maestri.

CA’ CAPPELLINO – MEA
da domenica 21 luglio
fino a domenica 18 agosto
verrà sospesa la celebrazione della
S. Messa nelle frazioni di Mea
e Ca’ Cappellino.
A San Bartolomeo l’orario delle
Messe resta invariato:
Sabato Messa festiva anticipata
alle ore 18,00
Domenica alle 8,30 – 10,30 – 18,00

MONASTERO CUORE
IMMACOLATO di MARIA

I Giovedì di santa Chiara
anno 2024

la preghiera in Santa Chiara
25 Luglio
Preghiera di lode
in Chiara e Francesco

1 Agosto
Va’, ripara la mia casa…
8 Agosto
Poni la tua mente nello
specchio dell’eternità


XV^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

XV^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

14 LUGLIO 2024

CHIAMATA ALLA MISSIONE

Chi di noi vive con la coscienza di un compito che ci è stato affidato, di una missione in cui siamo stati inviati? Quando vediamo giovani dispersi e situazioni difficili, diciamo: “Ci vorrebbero più sacerdoti”. Perché non domandare che i ‘semplici cristiani’ si rendano conto della bellezza e verità della fede e la propongano al mondo? Liberi da tutto e da tutti, avendo in cuore il Vangelo, camminiamo sulle strade del mondo in compagnia di tanti fratelli. Il profeta Amos era mandriano e agricoltore, gli apostoli erano pescatori o operai.

da “Nuova Scintilla”
* Settimana sociale dei cattolici – Trieste v. pag. 4 e pag. 12 e 13
* La libertà dei martiri v. pag. 10
* Comunità Missionaria di Villaregia: inizia l’Assemblea generale straordinaria. v. pag. 11
* Oratorio San Giusto – Porto Viro: Estate ragazzi: “come se vedesse l’invisibile”. Visita del Vescovo. v. pag. 17

CA’ CAPPELLINO – MEA
da domenica 21 luglio
fino a domenica 18 agosto
verrà sospesa la celebrazione della
S. Messa nelle frazioni di Mea
e Ca’ Cappellino.
A San Bartolomeo l’orario delle
Messe resta invariato:
Sabato Messa festiva anticipata
alle ore 18,00
Domenica alle 8,30 – 10,30 – 18,00

MONASTERO CUORE
IMMACOLATO di MARIA

I Giovedì di santa Chiara
anno 2024

la preghiers in Santa Chiara

11 Luglio
Chiara e il Crocefisso
18 Luglio
Come Chiara pregava
25 Luglio
Preghiera di lode
in Chiara e Francesco

1 Agosto
Va’, ripara la mia casa…
8 Agosto
Poni la tua mente nello
specchio dell’eternità

Giornata Mondiale dei Nonni
e degli Anziani

domenica 28 luglio

Cari fratelli e sorelle!
Dio non abbandona i suoi figli,
mai. Nemmeno quando l’età avanza
e le forze declinano, quando i
capelli imbiancano e il ruolo sociale
viene meno, quando la vita diventa
meno produttiva e rischia di
sembrare inutile. Egli non guarda
le apparenze (cfr 1 Sam 16,7) e
non disdegna di scegliere coloro
che a molti appaiono irrilevanti.
Non scarta alcuna pietra, anzi, le
più “vecchie” sono la base sicura
sulla quale le pietre “nuove” possono
appoggiarsi per costruire
tutte insieme l’edificio spirituale
(cfr 1 Pt 2,5)…
Dal Messaggio del Santo Padre

Li mandò due a due

Gesù manda i Dodici in missione, il compito che viene loro affidato è annunciare il vangelo e vincere le forze del male. Sono mandati a tradurre in realtà gli insegnamenti che hanno ricevuto dal Maestro. Sono mandati due a due per dare più valore alla loro testimonianza di fronte alla gente. Prima di inviarli, Gesù li istruisce sul modo in cui dovranno svolgere la loro missione. Li esorta a uno stile di vita povero per far risaltare che la vera ricchezza è Lui e la sua Parola, per mostrare piena fiducia in Lui che li ha chiamati e mandati, e che provvederà al loro sostentamento. Inoltre, il Maestro chiede loro di non imporre il proprio insegnamento, ma di lasciare a ciascuno la libertà e la responsabilità di accoglierlo o rifiutarlo.
Le parole di Gesù valgono ancora oggi! Spesso siamo portati a credere che la chiesa, la parrocchia, le attività caritative dipendano dalle capacità umane dei sacerdoti, dei religiosi e dei laici impegnati, questo è vero solo in parte. L’invio degli apostoli e la storia della chiesa dicono qualcosa di diverso: i primi partirono quasi allo sbaraglio, la seconda è stata forte e fiorente proprio nei periodi di povertà e persecuzione: questi fatti indicano che l’essenziale non è l’abilità degli uomini, ma l’azione dello Spirito di Dio. Anche oggi la Chiesa ha poche possibilità di essere accettata quando si presenta con apparati di grandiosità e potenza umana: l’uomo contemporaneo vuole ancora dei testimoni capaci di dare valore al loro annuncio con i segni della fede, cioè con il loro affidarsi al Dio che annunciano.
I Dodici sono anche incaricati di cacciare i demoni. Oggi questo incarico può essere inteso come invito a portare speranza nel mondo in cui viviamo con uno stile di vita più cristiano. Anzitutto con una vita più sobria ed essenziale, con cui cacciare i «demoni» di una ricchezza fine a sé stessa, di un possesso che non conosce limiti, di una autosufficienza che separa da Dio e dagli altri. Quello che abbiamo siamo chiamati a condividerlo con gli altri in spirito di fraternità. Il cristiano è chiamato a cacciare i «demoni» dell’egoismo e dell’efficientismo che spesso portano a chiudersi in sé stessi e a rapportarsi agli altri solo quando ci servono o ci possono essere utili.

d.G.


XIV^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

XIV^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

7 luglio 2024

GESU’: IL VANGELO VIVO

Nel Vangelo scopriamo ogni giorno Gesù, anche in paragone con quelli che lo accolgono e la riconoscono e con quelli che non lo accettano e lo respingono. Il Vangelo va conosciuto non solo come libro che narra la storia di Gesù; quando Gesù diventa una ‘Presenza riconosciuta e amata’, allora ci fa vivere e sperare. Scopriamo il Vangelo nella vita di tante persone, santi e cristiani di ieri e di oggi. Domandiamo la grazia di non rimanere vittime di tutte le informazioni che appesantiscono il nostro cuore e uccidono la speranza. Ricerchiamo il Vangelo vivo.

La tua firma diventerà migliaia di gesti d’amore
Sostenere l’8×1000
alla
Chiesa Cattolica

CA’ CAPPELLINO – MEA
da domenica 21 luglio
fino a domenica 18 agosto
verrà sospesa la celebrazione della
S. Messa nelle frazioni di Mea
e Ca’ Cappellino.
A San Bartolomeo l’orario delle
Messe resta invariato:
Sabato Messa festiva anticipata
alle ore 18,00
Domenica alle 8,30 – 10,30 – 18,00

MONASTERO CUORE
IMMACOLATO di MARIA

I Giovedì di santa Chiara
anno 2024

la preghiers in Santa Chiara

11 Luglio
Chiara e il Crocefisso
18 Luglio
Come Chiara pregava
25 Luglio
Preghiera di lode
in Chiara e Francesco

1 Agosto
Va’, ripara la mia casa…
8 Agosto
Poni la tua mente nello
specchio dell’eternità

Giornata Mondiale dei Nonni
e degli Anziani

domenica 28 luglio

Cari fratelli e sorelle!
Dio non abbandona i suoi figli,
mai. Nemmeno quando l’età avanza
e le forze declinano, quando i
capelli imbiancano e il ruolo sociale
viene meno, quando la vita diventa
meno produttiva e rischia di
sembrare inutile. Egli non guarda
le apparenze (cfr 1 Sam 16,7) e
non disdegna di scegliere coloro
che a molti appaiono irrilevanti.
Non scarta alcuna pietra, anzi, le
più “vecchie” sono la base sicura
sulla quale le pietre “nuove” possono
appoggiarsi per costruire
tutte insieme l’edificio spirituale
(cfr 1 Pt 2,5)…
Dal Messaggio del Santo Padre

Disprezzato nella sua patria

Il Vangelo di oggi è chiuso tra due parentesi di stupore. Inizia con la sorpresa della gente di Nazaret: Da dove viene a Gesù tutta questa sapienza e questi prodigi? E termina con la meraviglia di Gesù: E si meravigliava della loro incredulità. La gente passa in fretta dalla fascinazione alla diffidenza e al rifiuto. Gesù è a Nazareth tra i suoi compaesani, di sabato si reca nella sinagoga e comincia a insegnare. Annuncia che il Regno di Dio è presente e che tutti possono farne parte. I suoi compaesani reagiscono in modo positivo: riconoscono che Gesù parla con sapienza, riconoscono che le sue mani compiono prodigi, riconoscono che le sue parole e azioni non sono semplicemente umane, ma gli sono state date da qualcun altro, da Dio. Di qui la conclusione: Dio agisce attraverso Gesù, attraverso il carpentiere, il figlio di Maria. Ma, a questo punto, lo stupore positivo diventa scandalo ed essi rifiutano di riconoscere in Gesù il Messia: Ed era per loro motivo di scandalo.
Questo episodio negativo contiene anche un messaggio positivo: la verità dell’incarnazione. Il Figlio di Dio si è fatto veramente uomo, ha condiviso la vita degli uomini: apparteneva a una famiglia, svolgeva un lavoro, aveva dei parenti. Gesù ha assunto la condizione umana in tutto, e proprio per questo viene rifiutato da chi conosceva bene l’umiltà delle sue origini e l’ordinarietà della sua vita, per considerarlo anche solo un profeta, se non il Messia. Il profeta è sempre un personaggio scomodo proprio perché precorre i tempi, porta un nuovo progetto di vita che preso sul serio mette in crisi false sicurezze, scomoda troppo. Provoca dunque facilmente il rifiuto: rifiuto del messaggio e del messaggero. È la storia di sempre che si è attuata anche con Gesù.
La reazione di Gesù al rifiuto dei compaesani non si esprime però con una reazione dura, con recriminazioni o condanne. Come non si esalta per i successi, così Gesù non si deprime mai per un fallimento. A conclusione del brano, l’evangelista annota che Gesù non poté operare nessun prodigio, ma subito si corregge: solo impose le mani a pochi malati e li guarì. Il Dio rifiutato si fa ancora guarigione, anche di pochi, anche di uno solo. L’amante respinto continua ad amare anche pochi, anche uno solo. L’amore non è stanco, è solo stupito. Così è il nostro Dio: non nutre mai rancori, continua ad amare anche se rifiutato.

d.G.


XIII^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

XIII^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

30 giugno 2024

GESU’ IN MEZZO A NOI

Ci è caro questo Vangelo, con Gesù tirato qua e là dalla gente, toccato e quasi strattonato, e poi chiamato in una casa a salvare una ragazzina…
E’ un’immagine vera e concreta della fede: Gesù in mezzo a noi, una presenza che ci accompagna a vivere ogni giorno. Impariamo a riconoscerlo, pas-sando attraverso i sacramenti, la parola, l’eucaristia. Lui ci chiama a collaborare con la sua azione, come fa con Pietro Giacomo e Giovanni. La salvezza inizia già dal riconoscerlo e dalla nostra unità con Lui.

Domenica 30 giugno 2024

Giornata per la Carità
del Papa

Aiutiamo il Papa ad aiutare in
ogni momento con un piccolo
gesto.

Martedì 2 luglio
convocazione
Consiglio Pastorale
alle ore 18.30 dopo la Messa.
Ordine de giorno:
* festa di San Bartolomeo e
* breve introduzione alla festa
della Patrona di ottobre.

MONASTERO CUORE IMMACOLATO di MARIA
I Giovedì di santa Chiara dell’anno 2024

1° Giovedì di santa Chiara
4 Luglio alle ore 21
Vita di S. Chiara
alternando brani letti e musicali
con la Banda Musicale Cittadina

Altri appuntamenti nei Giovedì

11 Luglio
Chiara e il Crocefisso
18 Luglio
Come Chiara pregava
25 Luglio
Preghiera di lode in Chiara e Francesco
1 Agosto
Va’, ripara la mia casa…
8 Agosto
Poni la tua mente nello specchio dell’eternità

Gesù ci prende per mano e ci dice: alzati! 


Il vangelo presenta due miracoli: la risurrezione di una ragazzina e la guarigione di una donna. Non è la loro straordinarietà che deve attirare l’attenzione, ma «chi» essi vogliono rivelare e «che cosa» essi vogliono indicare. Essi manifestano la fragilità della condizione umana soggetta alle malattie e alla inesorabilità della morte e, allo stesso tempo, parlano della potenza di Dio posta in Gesù a servizio della liberazione e guarigione dell’uomo. Lo scopo dei miracoli è svelare «chi» si nasconde dietro la persona che li compie.
Gesù cammina verso la casa di Giairo dove la figlia di dodici anni è agli estremi, cammina accanto al dolore del padre. Ed ecco una donna si avvicina a Gesù e sceglie come strumento di guarigione un gesto commovente: un tocco della mano. L’emorroissa scardina la regola che gli imponeva di non avvicinarsi e toccare nessuno con il gesto più tenero e umano per dire: ci sono anch’io! Gesù approva il gesto trasgressivo della donna e le rivolge parole che valgono anche per ciascuno di noi: Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male. Gesù le dona non solo guarigione fisica ma anche salvezza e la tenerezza di sentirsi amata. Mentre stanno per giungere alla casa del capo della sinagoga, vengono a riferire che la ragazzina è morta. Gesù invita però Giairo ad aver fede, e alla gente che piangeva dice: Perché piangete? Questa ragazzina non è morta, ma dorme. Lo deridono con la stessa derisione con cui talvolta dicono anche a noi: Tu credi nella vita dopo la morte? Sei un illuso: Finito io, finito tutto. E Gesù a ripetere: Tu abbi fede, Dio è il Dio dei vivi e non dei morti. Gesù caccia fuori tutti, prende per mano la ragazza e le dice: Talità kum, ragazzina alzati! E la ragazzina si alza e si mette a camminare.
Chi è dunque Gesù? È colui che intreccia la sua vita con la nostra vita, il suo respiro con il nostro, le sue forze con le nostre. È una mano che ci prende per mano. A ciascuno di noi qualunque siano i problemi, le sofferenze o il dolore che portiamo dentro, Gesù rivolge quelle stesse antiche parole: Talità kum, cioè alzati, riprendi la forza, la lotta, la vita, torna a ricevere e a restituire amore.

d.G.