4^ Domenica del tempo ordinario

4^ Domenica del tempo ordinario

30 Gennaio 2022

UNA VITA CHE SI RINNOVA

Hanno lì Gesù e lo respingono perché non agisce secondo la loro misura.
Anche noi abbiamo qui Gesù, e desideriamo domandargli umilmente di riconoscerlo vivo e vicino.
Egli è Dio tra noi, condivide i nostri bisogni ma non si piega ai nostri capricci.
Accogliamolo attraverso i segni – fatti e persone – nei quali Egli ci accompagna e ci sostiene.
Oggi il segno è il nuovo vescovo che accogliamo.
Domandiamo che si rinnovi la nostra fede in Gesù vivo nella Chiesa e nei suoi pastori.
Domandiamo di vivere la carità evangelica.

L’angolo dell’amministrazione

Sul Foglietto Parrocchiale della prossima settimana daremo il resoconto  anagrafico, economico e spirituale della nostra Unità Pastorale.

Anticipiamo la lettura della situazione economica riferita al solo mese di dicembre.

* Entrate € 4.730,00
Mercatino di Natale e lotteria € 1.800,00;
offerte alla Chiesa – buste € 2.930,00.

* Uscite € 7.433,35
IMU € 2.491,00;
Stampa € 1.025,00;
Assicurazioni € 2.149,00;
Energia Elettrica € 365,51;
Gas € 1.402,84).

Il nuovo Vescovo fa l’ingresso
in Diocesi di Chioggia
domenica 30 gennaio 2022
alle ore 16,00

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Nelle 3 domeniche
del mese di gennaio (16, 23, 30)
interessate all’avvicendamento
dei Vescovi, sarà celebrata
in tutta Porto Viro
una sola messa vespertina
a Donada alle ore 18,30

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Lunedì 31 gennaio
San Giovanni Bosco
 Ore 18,30 S. Messa a Scalon

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Mercoledì 2 febbraio
Presentazione del Signore
Candelora
Alle ore 18,00 celebrazione della S. Messa
preceduta dalla benedizione delle candele
e dalla processione all’interno della Chiesa.
Sono invitati tutti ragazzi
del catechismo con i loro genitori.

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Giovedì 3 febbraio ore 20,30
presso le Clarisse
Adorazione eucaristica
con intenzione vocazionale

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Domenica 6 febbraio
44° Giornata della vita
Riprende l’adorazione eucaristica
alle ore 17,00

Non è costui il figlio di Giuseppe

Gesù nella sinagoga di Nazareth aveva applicato a sé stesso le parole di Isaia e si era presentato come colui che Dio ha mandato per portare ai poveri un messaggio di liberazione e salvezza. La reazione dei compaesani di Gesù passa dall’iniziale entusiasmo al tentativo di ucciderlo. Inizialmente, la gente accoglie con gioia le parole di Gesù, riconosce in esse parole consolanti che annunciano la bontà e misericordia di Dio. La gioia, però, si trasforma presto in incertezza di fronte alla sua pretesa di essere il Messia: Non è costui il figlio di Giuseppe? Cioè: Non è uno di noi? Non è un uomo come tanti altri? Come può allora dire di essere il Messia, l’inviato di Dio? Le parole non bastano, vogliono prove concrete e decisive.
Di qui la richiesta: Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria! Potrebbe sembrare una richiesta legittima, ma Gesù si rifiuta di compiere miracoli perché capisce che in loro non c’è fede vera e sincera. Gesù li rimprovera per la loro incredulità e ricorda che nessun profeta è bene accetto in patria, portando come dimostrazione i profeti Elia ed Eliseo che, rifiutati dal popolo ebraico, hanno portato la salvezza di Dio a persone straniere: la vedova di Sarepta di Sidone e Naaman il siro. Infuriati, gli abitanti di Nazareth vogliono ucciderlo, e Gesù deve andarsene.
Dio non si impone a nessuno, bussa alla porta del cuore e chiede di entrare; l’uomo è libero di accoglierlo o rifiutarlo. La scelta è di un attimo, un «attimo» che può decidere molte cose. Non dobbiamo tentennare, ma muovere con coraggio i nostri passi incontro a Cristo. Il momento nel quale lo incontreremo sarà il grande momento della nostra vita, un momento in grado di dare valore infinito alla nostra vita. La salvezza, che Dio offre nella persona di Gesù, è un dono che va oltre i meriti dell’uomo e lo rinnova profondamente. Questo dono lo si può accogliere in modo autentico e fruttuoso solo se ci si riconosce bisognosi di Dio e della sua parola. Gesù ci chiede di riconoscerci «poveri in spirito», cioè persone che sanno di aver bisogno degli altri e anzitutto dell’Altro, perché «senza di lui non possiamo fare nulla» (cfr. Gv 15,5).

d.G.

Benvenuto Vescovo Giampaolo

Questa domenica
alle ore 16,00

in Cattedrale a Chioggia

S.Messa di ingresso in Diocesi


3^ Domenica del tempo ordinario

3^ Domenica del tempo ordinario

23 Gennaio 2022

Domenica della Parola di Dio

Formidabile l’inizio del Vangelo di Luca, che dobbiamo ringraziare per la sua attenta documentazione.
Bellissimo l’inizio del ministero di Gesù  nella sinagoga di Nazaret, dove si fa riconoscere per colui che compie la promessa di salvezza.
Gesù è presente e ci parla nella assemblea eucaristica e si comunica a noi.
Abbiamo un punto a cui guardare e al quale affidarci, per rinnovare la fede e insieme un retto giudizio sulle cose del mondo.
Siamo lieti, come gli ebrei che esultano per aver ritrovato il libro della Parola dopo l’esilio.
Il Maestro, il Salvatore, la Parola viva è con noi, ci accompagna e ammaestra.

Presso il monastero  delle Clarisse
23 gennaio 2022
domenica della Parola di Dio

ore   7,30   S. Messa con intronizzazione della Parola
ore   9,15   Ufficio delle Letture
ore 17,30   Celebrazione della Parola ascoltando alcuni brani del Vangelo secondo Luca
ore 18,15   Secondi Vespri

La Diocesi di Chioggia saluta
Mons. Adriano Tessarollo
domenica 23 gennaio 2022
nella Cattedrale di Chioggia

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Il nuovo Vescovo farà l’ingresso
in Diocesi di Chioggia
domenica 30 gennaio 2022.

 

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Nelle 3 domeniche
del mese di gennaio (16, 23, 30)
interessate all’avvicendamento
dei Vescovi, sarà celebrata
in tutta Porto Viro
una sola messa vespertina
a Donada alle ore 18,30

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Percorsi di preparazione
al matrimonio:

 Parrocchia  di Rosolina
Sabato 15, 22, 29 gennaio
e 5, 12, 19 febbraio.

 Contarina – San Bartolomeo

Mercoledì 2, 9, 16, 23, 30 marzo
e  6 aprile.

Oggi si è compiuta questa Scrittura

Il vangelo presenta due brani: il prologo (1,1-4) e l’inizio dell’attività pubblica di Gesù nella sinagoga di Nazareth (4,14-21). Nel prologo al vangelo Luca precisa argomento, fonti, metodo e scopo del suo lavoro. L’«argomento» sono i fatti che riguardano la vicenda di Gesù di Nazareth; le «fonti» sono la tradizione e i vari tentativi di stesura scritta; il «metodo» è quello dello storico che, oltre a documentarsi con indagini accurate, espone in modo chiaro il frutto delle sue ricerche; lo «scopo» si ricava dalla dedica: Teofilo deve riconoscere la solidità dell’insegnamento che ha ricevuto.
Nel secondo brano, Gesù si presenta come colui che compie le Scritture: Oggi si è compiuta questa Scrittura. La salvezza non è più una promessa rinviata a un futuro lontano, ma una realtà, un fatto concreto che si adempie oggi «nelle orecchie di chi ascolta». Il brano di Isaia che Gesù legge non è più una speranza che orienta l’ascoltatore a un futuro migliore e/o lo dispone all’attesa del tempo messianico quando tutto si realizzerà, sulla bocca di Gesù si trasforma nella salvezza che Dio offre «oggi» a tutti. La salvezza annunciata nelle pagine del vangelo non è un insieme di belle parole, ma «un fatto» concreto.
La parola di Gesù però diviene fonte di salvezza solo se la si accoglie con fede, se la si mette in pratica con coerenza. Un proverbio dice: «tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare», ebbene ogni cristiano è chiamato a colmare questa distanza, a darsi da fare per arrivare all’equazione tra parola e vita. La parola di Gesù non va dimenticata quando si varca in uscita la porta della chiesa, ma è, e deve essere, lampada per i nostri passi e luce sul nostro cammino (Sal 119,105), deve essere meditata e custodita nel cuore. La Parola di Dio deve diventare sorgente di rinnovamento per il mondo in cui viviamo. Bisogna imparare a confrontarsi con la Parola e lasciarsi guidare e contestare da essa. Solo allora Dio diviene la nostra guida, e solo allora siamo davvero in stato di vera conversione.

d.G.

 

Il passaggio da un vescovo all’altro, che senso ha, quale valore comunica? La Diocesi di Chioggia ha una lunga storia, percorsa da 80 vescovi. Ora, dopo il commiato del vescovo Adriano, segue l’accoglienza del vescovo Giampaolo. Nelle vicende del tempo, il vescovo accompagna un popolo che vive e lavora, sul mare, in laguna, nei fiumi, nei campi, tra guerre e alluvioni, carestie e pestilenze, imprese e sviluppo, santità e peccato, dedizione ed egoismo. Il vescovo costituisce il punto di convergenza di un popolo, l’attracco della fede di ciascuno, la strada da percorrere per risalire alla sorgente del Mistero che ci salva. Siamo di Gesù Cristo perché apparteniamo alla chiesa, con i Sacramenti che fanno vivere e la Parola che illumina. Cristo è un avvenimento presente non per una nostra immaginazione, ma per un fatto che sale lungo la storia e scende dal cielo con la grazia dello Spirito Santo…

 (dall’editoriale di Nuova Scintilla)


2^ Domenica del tempo ordinario

2^ Domenica del tempo ordinario

16 Gennaio 2022

LO SPOSO CHE CI AMA

Non abitiamo una terra abbandonata e devastata, ma una terra chiamata Mia Gioia e Sposata.
Gesù alla festa di nozze è segno di questa benevolenza di Dio per noi.
E’ Lui lo sposo fedele che ci ama e accompagna.
Lo troviamo riflesso nei pastori che in Lui si identificano.
Come il nuovo vescovo di Chioggia, Giampaolo Dianin, che oggi viene consacrato, e che ha scelto come motto SICUT ET CHRISTUS DILEXIT ECCLESIAM: Come anche Cristo ha amato la Chiesa.
Accogliamo Cristo nelle nostre famiglie, nelle comunità, nella vita, nelle amicizie: Cristo, fattore di unità e missione.

  • Padri e madri oggi. Anche con l’adozione. pag. 4

  • I Santi della settimana. pag. 10

  • Perché avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica? pag. 11

Questa domenica 16 gennaio 2022
alle ore 16,30

nella Cattedrale di Padova riceve
l’ordinazione episcopale

Mons. Giampaolo Dianin

nuovo Vescovo di Chioggia
(diretta TV su Telechiara canale 14)

 

Nelle 3 domeniche
del mese di gennaio (16, 23, 30)
interessate all’avvicendamento
dei Vescovi, sarà celebrata
in tutta Porto Viro
una sola messa vespertina
a Donada alle ore 18,30

 

Dal 18 al 25 gennaio
Settimana di preghiera
per l’unità dei cristiani

Nella Messa delle 18 ci uniamo
a questa grande intenzione
di preghiera che da più di 110 anni
tutta la Chiesa e le altre confessioni
cristiane presentano al Signore.

Percorsi di preparazione
al matrimonio:

 Parrocchia  di Rosolina
Sabato 15, 22, 29 gennaio
e 5, 12, 19 febbraio.

 Contarina – San Bartolomeo

Mercoledì 2, 9, 16, 23, 30 marzo
e  6 aprile.

Qualsiasi cosa vi dica, fatela!

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Gesù insieme a Maria e ai discepoli è invitato a una festa di nozze a Cana di Galilea. Nel corso della festa viene a mancare il vino. Di fronte a questa situazione incresciosa, Maria interviene ed espone la necessità a Gesù. La risposta di Gesù è sconcertante: «con quale diritto mi rivolgi questa richiesta?». Gesù motiva questa dura risposta affermando che non è ancora giunta la sua «ora». Maria, però, nella sua sensibilità materna ha capito che Gesù interverrà e, in forma discreta, facilita l’opera del figlio dicendo ai servi: Qualsiasi cosa vi dica, fatela. Queste parole di Maria esortano a porsi in ascolto della parola di Gesù.
La trasformazione dell’acqua in vino da parte di Gesù è un segno del passaggio dalla vecchia alla nuova alleanza. Le sei anfore di pietra sono simbolo della Torah (= della Legge): Gesù cambia il contenuto della Legge, dona all’uomo la rivelazione ultima e definitiva di Dio. Le anfore sono riempite fino all’orlo, cioè con Gesù la rivelazione raggiunge il suo culmine, non ci sarà più nulla da aggiungere. L’evangelista chiude l’episodio scrivendo: Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui. Le nozze di Cana sono il primo dei «segni» attraverso i quali Gesù manifesta la vera identità della sua persona e le intenzioni di Dio nei confronti dell’umanità. Su indicazione del Battista i discepoli si erano messi al seguito di Gesù, ma non avevano ancora compreso chi si nascondesse nella persona del loro nuovo maestro, solo adesso si afferma che essi «credettero in lui». Il «segno» dell’acqua mutata in vino, aiuta i discepoli a comprendere che Gesù è il Messia, lo Sposo messianico colui che dona la rivelazione piena e definitiva di Dio all’uomo.

d.G.

I gesti e i segni dell’ordinazione  episcopale

Il primo gesto che il candidato all’episcopato compie è quello di prendere pubblicamente gli impegni inerenti al ministero che andrà poi a svolgere come vescovo e pastore di una Chiesa diocesana.
In piedi, rivolto verso i tre vescovi consacranti, risponderà affermativamente a nove domande che gli verranno poste in un crescendo nell’intensità delle richieste.
Seguirà poi una seconda parte con la prostrazione a terra.
Dopo il canto delle litanie i vescovi presenti imporranno le mani sul capo dell’Ordinando.
Durante la preghiera di ordinazione viene tenuto aperto il libro dei Vangeli sul capo dell’Ordinando.
Quindi l’unzione del capo, con il sacro Crisma, del nuovo Vescovo,
la  consegna del Vangelo,
la consegna dell’anello,
l’imposizione della mitria,
infine la consegna del pastorale.


Battesimo del Signore

Battesimo del Signore

9 Gennaio 2022

La vita nuova del Battesimo

La festa del Battesimo di Gesù ci conduce a prendere coscienza del nostro Battesimo con il quale è iniziata la nostra storia di fede.
Inseriti in Cristo, facciamo parte del suo Corpo che è la Chiesa e veniamo introdotti a una vita nuova.
Un nuovo senso del vivere, un nuovo pensiero, una nuova considerazione per gli altri, per le circostanze che accadono, per il nostro destino finale.
Siamo figli amati e accompagnati dalla sua grazia, attesi nella sua casa.
Una vita ricca di presenza e di speranza.

L’ordinazione episcopale di
Mons. Giampaolo Dianin
avverrà domenica
16 gennaio 2022
nella Cattedrale di Padova.

La Diocesi di Chioggia saluta
Mons. Adriano Tessarollo
domenica 23 gennaio 2022
nella Cattedrale di Chioggia.

Il nuovo Vescovo farà l’ingresso
in Diocesi di Chioggia
domenica 30 gennaio 2022

Nelle 3 domeniche
del mese di gennaio (16, 23, 30)
interessate all’avvicendamento
dei Vescovi,
sarà celebrata in tutta Porto Viro
una sola messa vespertina
a Donada alle ore 18,30


Percorsi di preparazione
al matrimonio:

 Parrocchia  di Rosolina
Sabato 15, 22, 29 gennaio
e 5, 12, 19 febbraio.

 Contarina – San Bartolomeo

Mercoledì 2, 9, 16, 23, 30 marzo
e  6 aprile.

Ringraziamo di cuore tutte
le Persone e le Attività che
si sono prestate per la buona
riuscita della
“lotteria della befana”
e per tutti i parrocchiani che hanno
colto l’occasione del Natale
per sostenere la propria parrocchia.

Rinati a vita nuova

La festa del battesimo di Gesù ci invita a riandare al nostro battesimo e agli impegni che ne derivano. Agli inizi del cristianesimo il battesimo veniva conferito solo agli adulti e dopo un lungo periodo di preparazione (catecumenato); non era visto come un rito o una cerimonia, ma come un nuovo stato di vita, un nuovo modo di condurre la vita di ogni giorno. Oggi purtroppo il Battesimo corre il rischio di essere ridotto a un atto formale che registra tra gli appartenenti alla religione cristiana. Il battesimo deve invece tornare a essere ciò che era nei primi secoli di vita della Chiesa: un nuovo modo di vivere e realizzare la propria vita, un impegnarsi a rendere Cristo modello della propria esistenza. Vivere il Battesimo significa sentirsi apostoli e collaboratori di Dio per la salvezza dei fratelli, persone che gridano la propria fede con la testimonianza della parola e della vita. Nel battesimo anche a noi Dio dice: Tu sei mio figlio, io ti ho scelto. Dio, nella sua bontà, ci sceglie per essere suoi figli, e questa scelta è allo stesso tempo un atto di fiducia e una responsabilità.
A noi è affidato l’impegno di riscoprire ogni giorno la nostra condizione di battezzati e il dono dello Spirito che abbiamo ricevuto all’inizio della nostra vita cristiana. Con questo dono, è possibile affrontare con fiducia le difficoltà della vita; è possibile combattere il male e il peccato che ci separano da Dio e dal prossimo; è possibile camminare sulla via del bene, nell’ob­bedienza al Padre e alla sua Parola di verità. Lo Spirito è il segno che il Signore è il «Dio con noi», colui che dà significato al nostro impegno, anche e soprattutto quando ci sembra di essere soli e smarriti, quando ci sembra di essere insignificanti come una goccia d’acqua che si perde nell’oceano. Ma, come amava dire Madre Teresa di Calcutta, se quella goccia d’acqua non ci fosse, all’oceano mancherebbe qualcosa.
L’evangelista Luca, nella presentazione del Battesimo di Gesù, si sofferma su un particolare: lo Spirito scende su Gesù mentre sta pregando. Anche a Pentecoste avvenne la stessa cosa: mentre la giovane Chiesa era riunita in preghiera, lo Spirito scese su di essa. Anche oggi la preghiera continua a essere lo spazio privilegiato del dono dello Spirito che dona la forza di vivere e testimoniare il proprio battesimo.

d.G.