MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIO

MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIO

Solennità - 1° gennaio 2023

Iniziamo l’anno nuovo incontrando, insieme con i pastori, ‘Maria e Giuseppe e il Bambino’.
Ci stupiamo con ‘tutti coloro che udivano le cose dette dai pastori’, e guardiamo ‘Maria che custodisce tutte queste cose, meditandole nel suo cuore’.
La ‘Madre di Gesù’ ha generato l’umanità del Figlio di Dio: per questo la riconosciamo come vera Madre di Dio.
La invochiamo come Madre della nuova umanità, nella ricerca della pace e nella fraternità tra popoli e persone, come ci invita il Papa nel messaggio per questa giornata. 

Grazie!

In occasione del Natale, molti si sono spesi, nella Comunità,
per la buona preparazione e celebrazione della Festa:

LE SUORE, I CANTORI E L’ORGANISTA, LE SIGNORE DELLE PULIZIA DELLA CHIESA,
LE CATECHISTE CHE HANNO PREPARATO IL MERCATINO DI NATALE IN CHIESA
E IN PIAZZA REPUBBLICA, LE FAMIGLIE CHE HANNO CONTRIBUITO
ECONOMICAMENTE ALLE NECESSITA’ DELLA CHIESA.

A tutti vada, indistintamente, da parte di noi Sacerdoti e dell’intera
Comunità, un sentito ringraziamento per la loro opera e per il loro prezioso e indispensabile contributo!
Senza il loro supporto, il loro  entusiasmo e la loro presenza, non potremmo infatti
definirci una Comunità e senza essere una comunità non potremmo
vivere la fede e la missione che Cristo stesso ha affidato alla sua Chiesa.

Venerdì 6 gennaio
Epifania del Signore

SS.Messe
San Bartolomeo
ore 8,30 – 10,30 – 18.00

Mea
ore 9.00
Ca’Cappellino
ore 11.00

Nella Chiesa
delle Clarisse

L’incontro con il Messia
riempie il nostro cuore di pace,
stare davanti a Lui in silenzio
ci trasforma e ci rimette in cammino.

Ecco una opportunità:

 Sabato 31 dicembre 

      ore 22,30 Adorazione
ore 23,15 Ufficio delle Letture

Maria meditava queste cose nel suo cuore

Maria che nell’annunciazione aveva fatto posto al figlio di Dio nel suo cuore prima che nel suo grembo, vive la sua maternità con un atteggiamento di profonda e silenziosa unione con il figlio appena nato: Maria custodiva tutte queste cose meditandole nel suo cuore. Maria ascolta con attenzione quanto i pastori dicono del bambino che ha dato alla luce: è il Salvatore, il Cristo Signore, il Messia uscito dalla discendenza di Davide. Maria ascolta le parole dei pastori e continua a crescere in quella fede che la cugina Elisabetta aveva elogiato: Beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto. Maria «medita» e approfondisce nel silenzio l’esperienza che sta vivendo. Il suo meditare è un continuo rinnovare il «sì» a Dio pronunciato nell’annunciazione: Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola.
Dio, che si è fatto uomo in Maria grazie al suo «sì» pronto e generoso, oggi continua a «farsi uomo» in ciascuno di noi, continua a essere presente nel mondo grazie anche alla nostra collaborazione. A noi il compito di imitare Maria dicendo il nostro «sì» a Dio ogni giorno, cercando di conformarci sempre più alla sua volontà. Il vangelo ci dice che Maria era attenta alle meraviglie che Dio operava. Sapremo anche noi, come lei, scoprire i segni dell’amore di Dio e ringraziarlo del suo operato e offrirci a lui per diventare suoi collaboratori?
Oggi si celebra la giornata mondiale della pace; pace che purtroppo non ha abitato il tempo che è trascorso, né domina su quello presente (Ucraina, e non solo). Quanto al futuro, abbiamo solo domande senza risposta. Di fronte all’attuale situazione mondiale ci accomuna un terribile senso di impotenza. Che fare? Ognuno di noi è chiamato a portare il suo contributo alla pace pregando e domandando al Signore che l’odio e la violenza cedano il passo all’amore e al perdono. È necessario essere uomini e donne di pace, persone che sanno perdonare, dimenticare, spegnere i bollori di gente troppo focosa, far ragionare; persone che si lasciano pervadere da sentimenti di pazienza e servizio. Solo così offriremo il nostro contributo alla costruzione di una umanità nuova, unita nella vera pace.

d.G.

Nessuno può salvarsi da solo.
Ripartire dal Covid-19 per tracciare insieme sentieri di pace

«Riguardo poi ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva; infatti sapete bene che il giorno del Signore verrà come un ladro di notte» (Prima Lettera di San Paolo ai Tessalonicesi 5,1-2).

  1. Con queste parole, l’Apostolo Paolo invitava la comunità di Tessalonica perché, nell’attesa dell’incontro con il Signore, restasse salda, con i piedi e il cuore ben piantati sulla terra, capace di uno sguardo attento sulla realtà e sulle vicende della storia. Perciò, anche se gli eventi della nostra esistenza appaiono così tragici e ci sentiamo spinti nel tunnel oscuro e difficile dell’ingiustizia e della sofferenza, siamo chiamati a tenere il cuore aperto alla speranza, fiduciosi in Dio che si fa presente, ci accompagna con tenerezza, ci sostiene nella fatica e, soprattutto, orienta il nostro cammino….
  2. Il Covid-19 ci ha fatto piombare nel cuore della notte, destabilizzando la nostra vita ordinaria, mettendo a soqquadro i nostri piani e le nostre abitudini, ribaltando l’apparente tranquillità anche delle società più privilegiate, generando disorientamento e sofferenza, causando la morte di tanti nostri fratelli e sorelle.

Assieme alle manifestazioni fisiche, il Covid-19 ha provocato, anche con effetti a lungo termine, un malessere generale che si è concentrato nel cuore di tante persone e famiglie, con risvolti non trascurabili, alimentati dai lunghi periodi di isolamento e da diverse limitazioni di libertà….

  1. Al tempo stesso, nel momento in cui abbiamo osato sperare che il peggio della notte della pandemia da Covid-19 fosse stato superato, una nuova terribile sciagura si è abbattuta sull’umanità. Abbiamo assistito all’insorgere di un altro flagello: un’ulteriore guerra, in parte paragonabile al Covid-19, ma tuttavia guidata da scelte umane colpevoli. La guerra in Ucraina miete vittime innocenti e diffonde incertezza, non solo per chi ne viene direttamente colpito, ma in modo diffuso e indiscriminato per tutti, anche per quanti, a migliaia di chilometri di distanza, ne soffrono gli effetti collaterali – basti solo pensare ai problemi del grano e ai prezzi del carburante….
  2. Cosa, dunque, ci è chiesto di fare? Anzitutto, di lasciarci cambiare il cuore dall’emergenza che abbiamo vissuto, di permettere cioè che, attraverso questo momento storico, Dio trasformi i nostri criteri abituali di interpretazione del mondo e della realtà….


Natale

NATALE

25 dicembre 2022

EMMANUELE DIO CON NOI

BUON NATALE di GESU’

che viene a fare nuova la nostra vita e tutta l’umanità.

Sia un Natale all’insegna della sobrietà e dell’umiltà,
mantenendo lo spirito della festa e la tradizione dei regali,
ma con il cuore e lo sguardo alla popolazione ucraina quest’anno al buio,
al freddo, a combattere con la fame e l’assenza di cure mediche.

“Natale sì, ma con gli ucraini nel cuore”.

AUGURI DI BUON NATALE A TUTTI

 Don Alfonso, don Gastone e le Suore

SABATO 31 dicembre 2022

San Bartolomeo ore 18.00

S. Messa di ringraziamento
con il canto del Te Deum

DOMENICA 1 gennaio 2023

Maria SS.ma Madre di Dio

SS.. Messe

San Bartolomeo ore: 8,30; 10,30;
18.00 con il canto del Veni Creator

Mea ore 9.00
Ca’ Cappellino ore 11.00

Nella Chiesa delle Clarisse

Sabato 31 dicembre

ore 22,30 Adorazione
ore 23,15 Ufficio delle Letture

Domenica 1 gennaio

ore 7,25 Lodi
ore 8,00 S. Messa
ore 17,30 Secondi Vespri

È nato per noi

Il Natale ci dona la gioia di poter riascoltare la lieta notizia che, una notte lontana nel tempo ma vicina al cuore di ognuno di noi, un angelo del Signore rivolse ai pastori: Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. È una lieta notizia anche per noi, perché anche noi facciamo parte del popolo al quale è rivolto questo annuncio. In questo bambino, nato nella povertà, si rivela la gloria di Dio, il volto di un Dio che si fa’ uomo. Con l’incarnazione del Figlio di Dio, la traiettoria di Dio si è incontrata con l’uomo, e ha dato origine a un abbraccio che non avrà mai fine.
Le parole dell’angelo spingono i pastori a mettersi in cammino: Andiamo dunque fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere. Accogliere l’annuncio del Natale significa interessarsi di ciò che è accaduto e «andare e vedere». La meta del cammino dei pastori è una realtà paradossale: il Messia lungamente atteso ha le sembianze di un bambino avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia. Il mistero del Natale è proprio questo: il Figlio di Dio nasce in una stalla, atteso e accolto da gente semplice come i pastori, rifiutato o ignorato dai grandi del suo popolo. La pace, la giustizia, la salvezza vengono da un bambino che non ha avuto neppure una casa per nascere. Colui che era fin da principio, colui senza il quale nulla è stato fatto di ciò che esiste è nato nella più grande povertà. In questo modo Dio ha dato speranza agli ultimi, a quelli che non contano. Ha dato una speranza a tutti, anche a noi: perché non tutti possono essere ricchi, forti, sapienti, ma tutti se vogliono possono essere umili.
La conseguenza del cammino dei pastori è diventare testimoni del bambino incontrato. Dal Natale si sprigiona un forte slancio missionario. Fu così per i pastori: E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro, e deve essere così anche per noi. Se si accoglie la lieta notizia del Natale non è possibile trattenere per sé questo annuncio di gioia. Il cristiano deve rivolgere a tutti l’invito: «Venite e vedete», non solo con la parola ma soprattutto con una vita coerente con il vangelo, e quindi luminosa e attraente perché ispirata dall’amore verso chi è povero, solo, anziano, sofferente, straniero, malato e umiliato.

d.G.

Sabato 24 Dicembre
Vigilia di Natale

Ca’ Cappellino: ore 21.00 Santa Messa della Notte Santa
San Bartolomeo: ore 23.30 Veglia di Natale con Canti e Letture

ore 24.00 Santa Messa della Notte di Natale

Domenica 25 dicembre
SANTO NATALE

San Bartolomeo ore 8.30; 10.30; 18.00

Mea ore 9.00   Ca’ Cappellino  ore 11.00

Lunedì 26 dicembre
Santo Stefano

S.S. San Bartolomeo ore 10,30;  18.00

Sabato 31 dicembre

San Bartolomeo ore 18,00
Santa Messa di ringraziamento
con il canto del Te Deum

Domenica 1 gennaio 2023
Maria SS.ma Madre di Dio

Sante Messe: San Bartolomeo
ore 8.30; 10.30;

18.00 con il Veni Creator

Mea ore 9.00 – Ca’Cappellino ore 11.00

Venerdì 6 gennaio
Epifania del Signore

Sante Messe: San Bartolomeo
ore 8.30; 10.30; 18.00

Mea ore 9.00 –  Ca’ Cappellino ore 11.0


DOMENICA IV^ DI AVVENTO

Domenica IV^ di Avvento

18 dicembre 2022

NATALE 2022

Carissimi,

mi permetto di entrare nelle vostre case per porgervi gli auguri di Buon Natale.
Tra le tante notizie che ci turbano e ci rattristano,  l’annuncio della nascita di Gesù, Principe della pace, ci fa sussultare di  gioia perché ci rivela quanto Dio ci ama ed è interessato a noi.
Questo ci permette di uscire dalle nostre paure, e ci spinge a manifestare con le opere e con la vita questa speranza che non delude.
Saluto con affetto gli ammalati e gli anziani, le persone segnate da prove e difficoltà, le famiglie, i giovani e i bambini.
Possiate incontrare il volto di Gesù, nel volto di tanti fratelli.

Don Alfonso con don Gastone e le Suore

PER RICONOSCERE E ACCOGLIERE GESU’

Il Figlio di Dio non cade improvvisamente dal cielo, ma si introduce nella vita di chi lo attende, lo accoglie e lo presenta al mondo.
E’ il compito di Maria e Giuseppe, dei primi discepoli e di tanti uomini e donne nel mondo.
Apriamo gli occhi a riconoscere Gesù e il cuore ad accoglierlo.
Quando Gesù vive in noi e noi viviamo di Lui, attraverso noi Egli può incontrare altre persone, donando consolazione e salvezza.
Prepariamo il Natale in famiglia, nel lavoro, tra gli amici, con la liturgia, la testimonianza, la carità, e tutti i segni del Natale.

CONFESSIONE NATALIZIA

“..Lo scorso 22 novembre ci siamo incontrati con i vescovi del Triveneto. Tutti i vescovi si sono trovati concordi nell’affermare che è terminato quel tempo eccezionale che giustificava  la scelta di celebrazioni penitenziali con l’assoluzione generale. Torniamo quindi alla prassi della confessione individuale già da questo Avvento.
Resta in vigore l’attenzione prudenziale di confessare in luoghi spaziosi. Vorrei raccomandare a voi sacerdoti la disponibilità per le confessioni indicando anche degli orari che favoriscano i fedeli soprattutto con l’avvicinarsi delle feste natalizie”  

Vescovo Giampaolo

Celebrazione penitenziale
Giovedì 22  ore 18.30

Parrocchia
San Bartolomeo

Nelle celebrazioni penitenziali
saranno presenti diversi sacerdoti


I sacerdoti sono disponibili
anche nella Vigilia di Natale.

* * *

Nella Chiesa di Scalon
Celebrazione penitenziale
martedì 20 ore 20.45

Il cammino dell’Avvento

“E il Verbo si è fatto carne”

Incontro del Vangelo

Ogni venerdì
alle ore 20,45,

in canonica,

Perché la Parola del Signore
diventi carne anche nella nostra vita.

* * *

Novena di Natale

da Venerdì 16 dicembre
è iniziata la Novena di Natale.

Sono i nove giorni che aiutano,
attraverso il canto e le letture,
a preparare il Natale del Signore.
Ci diamo appuntamento alla messa
delle 18,00 per vivere insieme
questo grande momento.

Giuseppe, uomo giusto

Giuseppe, protagonista della pagina evangelica di questa domenica, accoglie il compito che Dio gli affida nella storia della salvezza e diviene esempio di servizio umile e disinteressato. La sua figura aiuta a capire che l’intervento di Dio nella vita dell’uomo non sempre è compreso. Dio entra nella vita di Giuseppe e la sconvolge. La sua prudenza e saggezza non bastano più, non sa cosa fare e sceglie la soluzione che in quel momento gli appare più logica, licenziare Maria in segreto. Ma Dio interviene, chiarisce la situazione e, come conseguenza, Giuseppe prende con sé Maria. È il tipico esempio di come la grandezza di Dio, quando tocca l’uomo da vicino, lo obbliga a lasciare che piani, progetti e valutazioni siano rifatte secondo il criterio di Dio. Certo l’intervento di Dio porta a Giuseppe dolore, perplessità e dramma. Quando però ci si lascia guidare da Dio si comprende che il suo disegno è di gran lunga migliore del nostro. Anche a noi è chiesto di essere disponibili e pronti ad accogliere la volontà del Signore, capaci di leggere alla luce della fede ogni momento della nostra vita, anche quelli duri e difficili, avendo la certezza che Dio vuole solo il nostro bene.
E come per Giuseppe, anche a noi, è chiesto di collaborare alla realizzazione del progetto salvifico di Dio, in modo che ogni persona possa sperimentare che Gesù è davvero l’Emmanuele, il Dio con noi. Le nostre parole e azioni possono rendere viva ed efficace la parola di Dio che, se lasciata «chiusa» nella Bibbia, può diventare lettera morta.
Oggi il Signore parla con la nostra voce, aiuta con le nostre mani, ama con il nostro cuore. Il Signore ha bisogno della nostra collaborazione anche in compiti di secondo piano, anche in compiti da svolgere nell’ombra, come avvenne per Giuseppe. La disponibilità e umiltà di Giuseppe è una grande lezione per l’uomo di oggi spesso malato di protagonismo, orgoglio e superbia. Ognuno di noi può rendere viva e visibile la persona di Gesù, testimoniando con semplicità e umiltà il suo stile di vita contrassegnato dall’obbedienza al Padre e dall’amore verso ogni uomo.

d.G.

FESTE  del  Santo  NATALE

Sabato 24 Dicembre
Vigilia di Natale

Ca’ Cappellino: ore 21.00 Santa Messa della Notte Santa
San Bartolomeo: ore 23.30 Veglia di Natale con Canti e Letture

ore 24.00 Santa Messa della Notte di Natale

Domenica 25 dicembre
SANTO NATALE

San Bartolomeo ore 8.30; 10.30; 18.00

Mea ore 9.00   Ca’ Cappellino  ore 11.00

Lunedì 26 dicembre
Santo Stefano

S.S. San Bartolomeo ore 10,30;  18.00

Sabato 31 dicembre

 San Bartolomeo ore 18,00
Santa Messa di ringraziamento
con il canto del Te Deum

Domenica 1 gennaio 2023
Maria SS.ma Madre di Dio

Sante Messe: San Bartolomeo
ore 8.30; 10.30;

18.00 con il Veni Creator

Mea ore 9.00 – Ca’Cappellino ore 11.00

Venerdì 6 gennaio
Epifania del Signore

Sante Messe: San Bartolomeo
ore 8.30; 10.30; 18.00

Mea ore 9.00 –  Ca’ Cappellino ore 11.0


DOMENICA III^ DI AVVENTO

Domenica III^ di Avvento

11 dicembre 2022

Sei tu colui che deve venire?

Una domanda che ci prende “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”
E’ Gesù il Salvatore che attendiamo?
E’ di Lui che abbiamo bisogno, mentre desideriamo la pace, la stabilità della speranza, la bellezza e la felicità della vita?
Nel dramma e nel deserto del mondo, Gesù è venuto, Gesù viene.
Scrutiamo ogni giorno i segni della sua presenza e della salvezza che egli opera.
Domandiamo l’umiltà di riconoscerlo.
Partecipiamo al cammino di Avvento nella preghiera, nella parola di Dio, nella carità, nella fedeltà alla nostra vocazione, con la compagnia della Chiesa.

Novena di Natale

 Venerdì 16 iniziamo la Novena di Natale.

Sono i nove giorni che aiutano, attraverso il canto e le letture, a preparare il Natale del Signore.
Ci diamo appuntamento alla messa delle 18 per vivere insieme questo grande momento.

Il cammino dell’Avvento

“E il Verbo si è fatto carne”

Incontro del Vangelo

Ogni venerdì
alle ore 20,45,

in canonica,

Perché la Parola del Signore
diventi carne anche nella nostra vita.

* * *

Nella Chiesa del Monastero

Domenica 18 Dicembre
ore 20,30
viviamo nell’Avvento
un tempo in adorazione

Domenica 18 dicembre

 Pranzo con i ragazzi
e i genitori del catechismo

ore 10,30
S. Messa

ore 12,30
pranzo presso la
Corte S.S. Angeli – Ca’Cappello

* * *

Ringraziamento
Ringraziamo tutte le persone che collaborano
in diversi modi alle necessità
della nostra Chiesa

Dio viene a salvarci

Il vangelo ripropone – anche questa domenica – la figura di Giovanni Battista. I profeti e lo stesso Giovanni Battista avevano descritto i tempi messianici come giorni d’ira e giudizio. Gesù si presenta invece come portatore di bontà e perdono, pieno di misericordia verso tutti. Di fronte a questo comportamento sorgono delle perplessità. Giovanni Battista, che è in prigione, sente parlare dell’attività di Gesù e si domanda se sia lui il Messia atteso. Gli invia quindi i discepoli a chiedergli: Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro? I discepoli non devono rispondere con un sì o un no, ma raccontare al loro maestro le parole e azioni di Gesù. Giovanni sarà allora in grado di trarre le sue conclusioni. Le opere che Gesù compie sono le opere che Dio aveva annunciato per mezzo dei profeti. Esse testimoniano che Gesù è il Messia e che non occorre aspettarne un altro.
Il comportamento di Gesù, caratterizzato da bontà e misericordia, sembrava – almeno in apparenza – non accordarsi con la predicazione austera del Battista, che aveva presentato il Messia come colui che avrebbe tagliato gli alberi infruttuosi e bruciato la pula con il fuoco della collera divina. Di fronte all’agire di Gesù, Giovanni deve riconoscere che il disegno di Dio è diverso da quello che aveva immaginato. L’agire di Dio sorprende e va oltre gli schemi dentro i quali si tenta di fissarlo e rinchiuderlo. La Parola di Dio è dinamica, ha sempre qualcosa di nuovo da dire. Beato, quindi, colui che non si scandalizza per l’agire di Dio, anche se va al di là dei nostri schemi.
Dopo aver indicato i termini in base ai quali è possibile dare un giudizio su di lui (i miracoli, le Scritture), Gesù esprime il suo giudizio sul Battista. La grandezza di Giovanni sta nell’aver accettato il compito di rendere testimonianza a Gesù. Sta qui tutto il significato dell’eccezionale grandezza di Giovanni, ma questo è anche il compito di ogni credente, di ciascuno di noi: rendere testimonianza a Gesù con la nostra vita.

d.G.

Catechisti: formarsi per formare

Il Corso di formazione per i catechisti è stato un’occasione proficua sia dal punto di vista della riflessione personale che da quello del servizio che siamo chiamati a svolgere come catechisti e come cristiani. Il porci di fronte al tema della vita spirituale e in particolare della preghiera, ci ha fatto molto riflettere, tanto da far mettere in discussione il nostro modo di concepire questo dialogo con Dio. Infatti, presi dai molti impegni, ci troviamo spesso a pregare frettolosamente, senza dare il giusto peso a questo rapporto col Signore. Per quanto concerne il servizio ai nostri ragazzi siamo invitati a trasmettere loro la bellezza di rivolgersi a Dio sempre: nei momenti belli, in quelli tristi, per ringraziare e per chiedere perdono. In altre parole, usando un’espressione di papa Francesco, “la preghiera è il respiro della vita” senza la quale non saremmo in grado di far nulla e che amplifica la propria forza se condivisa con la comunità intera. A conclusione del cammino di formazione, abbiamo celebrato il rito del mandato, presieduto dal nostro vescovo Giampaolo, che ci ha fatto gustare la preghiera del Padre Nostro sotto una luce intensa; le sue parole ci hanno fatto comprendere la profondità di questa preghiera insegnataci da Gesù. Mi sento di rivolgere un grazie di cuore al nostro Pastore e ai nostri sacerdoti per l’opportunità che ci hanno donato. Ora tocca a noi catechisti far tesoro di quello che abbiamo ricevuto e far fiorire nei nostri bambini e ragazzi la gioia di pregare.


DOMENICA II^ DI AVVENTO

Domenica II^ di Avvento

4 dicembre 2022

UN NUOVO GERMOGLIO

Veniamo richiamati e stimolati da un ‘profeta’ come Giovanni Battista, con decisione e asprezza, per raddrizzare il nostro desiderio e la nostra domanda.
Che cosa possiamo desiderare e domandare se non Cristo e la sua presenza nella nostra vita?
Senza farci vincere dalla presunzione di essere cristiani già a posto (Abbiamo Abramo per padre…); e senza rassegnarci a vivere al ribasso.
La nostra fede può rifiorire con un nuovo germoglio nella preghiera, nella familiarità con la parola di Dio, nella compagnia cristiana della Chiesa, nella carità e nella missione.

Mercatino di Natale 

È allestito in Chiesa, è opera delle catechiste dei ragazzi e di diverse mamme
che sono state coinvolte, è il desiderio di compiere un atto di carità.
Le ringraziamo per la testimonianza, mentre rivolgiamo alle loro opere tutta la nostra attenzione.

Giovedì 8 dicembre

 Solennità
dell’ IMMACOLATA

L’orario delle S.S. Messe
è quello festivo

Il cammino dell’Avvento

“E il Verbo si è fatto carne”

Incontro del Vangelo

Ogni venerdì
alle ore 20,45,

in canonica,

Perché la Parola del Signore
diventi carne anche nella nostra vita.

* * *

Nella Chiesa del Monastero

Sabato 10 dicembre
ore 20,30

serata in ascolto
di testi e brani musicali

Convertitevi, il regno dei cieli è vicino

Il forte appello di Giovanni Battista alla conversione caratterizza questa seconda domenica di Avvento: Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino! Il Messia promesso e annunciato dai profeti è vicino ma, perché la sua venuta sia fonte di salvezza, occorre convertirsi, ritornare al Signore. Un esempio di conversione, prima ancora che dalle sue parole, viene dalla persona stessa del Battista. Egli insegna a trasformare la propria vita in un «deserto», cioè in un luogo libero e disponibile nel quale Dio possa incontrarsi con noi. Nel deserto, il Battista predica e battezza; nel deserto, le folle accorrono confessando i propri peccati e ricevendo il suo battesimo, segno di penitenza e conversione. Il deserto, durante il cammino dell’esodo, è stato per Israele il luogo della fatica, della tentazione, dell’infedeltà, ma anche il luogo della scoperta di Dio, del dono dell’alleanza.
Il Battista, inoltre, insegna a «vivere con sobrietà», a mantenere un certo distacco dalle cose. Per lui, questo voleva dire vestire pelli di cammello e nutrirsi di cavallette e miele selvatico; per noi questo è un invito a compiere scelte di vita un po’ meno condizionate dal consumismo, per dire di chi veramente ci fidiamo, e che si può vivere bene e sereni anche con poche cose, condividendo con i fratelli quello che abbiamo.
Per spingere alla conversione, il Battista insiste sul tema del giudizio, parla di ira imminente e afferma che la scure è già posta alla radice degli alberi. Conversione significa mettersi in linea con il messaggio del vangelo, significa rientrare in noi stessi e verificare, con sincerità e verità, se siamo sulla strada giusta o se dobbiamo portare variazioni di rotta al cammino della nostra vita. Convertirsi significa imparare a fare un po’ di silenzio in noi stessi, mettersi davanti al Signore e of­frirgli, ogni giorno, la nostra vita; significa dare un’anima alle cose che facciamo, affinché siano gesti ricchi di vero amore cristiano, tappe significative del cammino verso la pienezza della Vita.

 d.G.

Percorso Fidanzati

in preparazione alla celebrazione
del Sacramento del Matrimonio
nel nostro vicariato di Loreo:

di venerdì sera, alle ore 21,

4, 11, 18, 25 novembre 2022
nella parrocchia di Scalon;

di sabato sera ore 21

14, 21, 28 gennaio
4, 11, 18, 25 febbraio 2023
nella parrocchia di Taglio di Po;

al mercoledì sera ore 21

1, 8, 15, 22, 29, marzo
19, 26 aprile 2023
nella Parrocchia di Loreo.

Cari presbiteri e diaconi,
oggi inizia li tempo di Avvento, una nuova tappa del nostro santo viaggio alla sequela di Gesù e nel servizio come pastori e servi del gregge che Dio ci ha affidato.

Buon viaggio a ciascuno di voi e a tutto il presbiterio, in particolare ai confratelli anziani e a quelli malati.
Ho pensato che potrebbe essere utile attivare un piccolo collegamento tra noi che chiamo semplicemente “lettera diocesana”.

Vorrei ogni tanto scrivervi per condividere alcune notizie, sottolineare aspetti della vita pastorale che sento importanti, rinforzare la comunione tra noi.
Non voglio sostituire le comunicazioni che vi arrivano dal vicario generale dal delegato della pastorale, ma mettere in evidenza alcuni temi che mi stanno a cuore. Mi rendo conto che il Vescovo da solo non può andare da nessuna parte se i preti e i diaconi non sono con lui, o meglio se non andiamo insieme sulla stessa strada.
Ecco quanto oggi vorrei condividere con voi.

1. IL CAMMINO SINODALE.

La prossima settimana ci incontreremo con l’équipe che già loscorsoanno ha accompagnato il cammino sinodale e metteremo insieme alcune indicazioni operative. Nel frattempo ricordo che siamo tutti impegnati nella tappa dell’ascoltoattorno ai quattro “cantieri di Betania” indicati nella mia Lettera pastorale.
In particolare ricordo l’incontro del Vescovo con i Consigli pastorali e gli altri operatori che vorrei fare in ogni unità pastorale (CP e operatori di tutte le parrocchie insieme) e in ogni parrocchia che non fosse parte di una unità pastorale. Le indicazioni e le domande per prepararsi all’incontro sono scritte nella Lettera. Ricordo che quest’anno non ci sono decisioni da prendere, ma siamo chiamati ad attivare un ascolto che aiuti noi e i nostri operatori pastorali a diventare consapevoli delle questioni che sono in gioco e camminare versodelle scelte che siano sinodali.
Benché parte del cammino della Chiesa italiana, i cantieri di Betania sembrano pensati proprio per noi e sono strettamente collegati tra loro: 1) l’ascolto di chi si è allontanato; 2) le relazioni; 3) al formazione e il servizio. Il quarto cantiere sulle “parrocchie sinodali” è la logica conseguenza dei primi tre ed è proprio mettendo a fuoco i primi tre che sorge la domanda sulle strutture pastorali che dovrebbero essere ripensate per realizzare meglio i primi tre cantieri.
Quando siete pronti potete chiedere l’incontro col Vescovo e così lo mettiamo in agenda.

2. IL SACRAMENTODELLA PENITENZA NELLA TERZA FORMA.

Lo scorso 2 novembre ci siamo incontrati a Zelarino con i vescovi del Triveneto. Tutti i vescovi si sono trovati concordi nell’affermare che è terminato quel tempo eccezionale che giustificava la scelta di celebrazioni penitenziali con l’assoluzione generale. Torniamo quindi alla prassi della confessione individuale già da questo Avvento.
Resta in vigore l’attenzione prudenziale di confessare in luoghi spaziosi oppure, nel caso si usasse il confessionale, di usare la mascherina e di tenere aperte le porte per favorire il ricambio dell’aria.
Vorrei raccomandare a tutti voi qualcosa che sono certo già fate: la disponibilità per le confessioni indicando anche degli orari che favoriscano i fedeli soprattutto con l’avvicinarsi delle feste natalizie.

3. INDICAZIONI PER PREVENIRE LI CONTAGIO DA COVID- 19.

Come sapete la Chiesa italiana nei mesi scorsi non ha consegnato decreti ma solo indicazioni prudenziali. Ecco alcune indicazioni condivise anche con gli altri vescovi del Triveneto:

– Le mascherine in chiesa non sono più obbligatorie. Il presbitero e i ministri dell’ Eucaristia si igienizzino le mani e la indossino per la distribuzione dell’Eucaristia;
– Continuiamo a dare la comunione in mano. Coloro che chiedono di riceverla in bocca possono riceverla purché si mettano al termine della fila dopo che tutti gli altri si sono comunicati:
– È bene lasciare ancora alle porte della chiesa i dispenser per igienizzare le mani. Non è più necessario igienizzare i banchi al termine di ogni celebrazione;
– È possibile riprendere a usare le acquasantiere con l’acqua benedetta;
– Per la catechesi e gli incontri formativi possiamo seguire le indicazioni delle scuole. Se, per esempio, in una scuola del paese scatta l’obbligo della mascherina a motivo della crescita dei contagi, è bene che anche in parrocchia ci sia la stessa attenzione.