Domenica XV^ del Tempo Ordinario

Domenica XV^ del Tempo Ordinario

16 luglio 2023

LA PAROLA CHE FA VIVERE

Come il sole che sorge ogni giorno, come la luna che segna il tempo, la parola del Signore è la semente buona che alimenta la nostra vita.
La accogliamo nel Vangelo di ogni giorno e nell’annuncio della liturgia domenicale.
Quale attenzione, quale posto nella nostra vita?
Quale spazio, rispetto a tante parole, verità distorte, malizie che ci colpiscono e deformano ogni giorno?
Impariamo a conoscere il mistero di Dio per entrare con sapienza e coraggio nel mistero della vita e aprirci all’amore verso i fratelli.

CA’CAPPELLINO – MEA

Nel mese di agosto verrà sospesa la celebrazione della S. Messa nelle frazioni
di Mea e Ca’Cappellino.

A San Bartolomeo l’orario delle Messe resta invariato:
al sabato la messa festiva anticipata è alle ore 18,00
alla domenica alle ore 8,30 – 10,30 – 18,00

Il seminatore, il seme, i terreni

La parabola del seminatore pone l’accento sull’azione del seminatore che getta il seme e che constata che i frutti sono diversi, a volte scarsi e a volte più che buoni. Il problema sta nella qualità del terreno che a volte è buono, a volte sassoso, a volte pieno di rovi. I vari tipi di terreno mettono in luce gli stati d’animo che sono in ciascuno di noi: l’ascoltare senza voglia di comprendere, l’incostanza, l’eccessiva preoccupazione per le ricchezze o, in positivo, la volontà di capire ciò che il Signore rivela. Ciascuno di noi è questo campo dove convivono, senza precisi confini, questi quattro tipi di terreno: la strada dove tutti passano e calpestano; il terreno pieno di spine dove il buon seme del vangelo viene soffocato; il terreno duro e sassoso dove la parola non può mettere radici; il terreno buono che dà frutto. In questi terreni possiamo riconoscere noi stessi e la storia del nostro atteggiamento di fronte a Dio che ci parla. A volte siamo impermeabili come la «strada»: la Parola di Dio non ci tocca neppure, scivola via immediatamente. A volte siamo come il terreno «sassoso»: la Parola attecchisce subito, ma scopriamo presto quanto l’entusiasmo sia parente lontano della fedeltà e della continuità, infatti, la quotidianità brucia spesso anche le migliori intenzioni. Altre volte abbiamo un cuore troppo pieno di cose per poter accogliere la Parola, come il terreno «pieno di spine»: siano soffocati e soffocanti, e l’ascolto rimane solo un’illusione. Solo un terreno su quattro accoglie il seme e lo fa fruttificare: un bilancio magro; tuttavia, le parabole che seguiranno ci parleranno di qualità non di quantità (c. 13).
Il Signore anche oggi continua con pazienza infinita a gettare il buon seme della Parola, a invitarci a dissodare il nostro terreno perché portiamo frutti di amore, libertà, giustizia e solidarietà. Solo una profonda comunione con Gesù ci darà la forza per dissodare il terreno spesso pieno di sassi e rovi che ci portiamo dentro, cosicché diventi terreno buono che accoglie la parola, la comprende e porta frutto.

d.G.

Campo Scuola estivo
17 – 20 luglio
Lorenzago di Cadore

Trenta persone, tra ragazzi
e animatori, sono in gioco
per organizzare e vivere insieme
un momento tanto bello e
importante per la vita
dei ragazzi e degli adulti.
Tema del Campo:

“Come è bello il mondo
e come è grande Dio!”

I giovedì di
Santa Chiara
ore 20,45

Chiara in ascolto
dello Spirito e delle
sorelle scrive la Regola

20 luglio
Chiamate a vivere la Regola di Chiara

27 luglio
Il cuore della Regola

3 agosto
Chiara e le sorelle

10 agosto
Transito di Chiara

* * *

Laboratorio di Iconografia
Scopri Gesù
dipingendo il Suo volto

29-30 luglio e 5-6 agosto
presso la

Comunità Missionaria di Villaregia
Per informazioni e iscrizioni
chiama:
Carillo – 370 151 0042
Simonetta – 338 641 3768
I posti sono limitati


XXV^ del Tempo Ordinario

XXV^ del Tempo Ordinario

18 settembre 2022

SCALTREZZA E DECISIONE

Di quanta intelligenza e scaltrezza c’è bisogno per vivere?
Gesù ci mette in paragone con chi usa intelligenza e scaltrezza per salvarsi da situazioni difficili anche attraverso l’imbroglio.
Usiamo per il bene quello che altri usano per il male!
Uno spunto di intelligenza, un lampo di decisione, una presa di iniziativa che smuova noi e il mondo attorno.
Non basta stare al balcone (balconear, direbbe papa Francesco).
E’ necessario che ciascuno osservi e si muova in base alla propria vocazione e alle proprie capacità.
Il Vangelo dice: “Sveglia cristiani”.

Nessuno può servire due padroni

Gesù, con parabola dell’amministratore infedele, non intende giustificare nessun tipo di disonestà e truffa. L’attenzione è posta sull’abilità dell’amministratore non sulla sua disonestà, sulla sua furbizia non sul suo imbroglio. È come se Gesù dicesse: sarebbe bello che l’astuzia e abilità, che quell’amministratore ha usato nel male, i discepoli la usassero nel bene. Perché – si domanda Gesù – l’abilità e l’intraprendenza che molti dimostrano nella gestione dei beni di questo mondo non viene esercitata con uguale impegno anche per quanto riguarda la fede e la vita cristiana? Con questa parabola Gesù raccomanda ai discepoli maggiore spirito di iniziativa e una dose più alta di coraggio e sana furbizia nell’agire. Quell’amministratore, davanti a una situazione d’emergenza che metteva in gioco tutto il suo avvenire, ha dato prova di due cose: di estrema decisione e di grande scaltrezza. Ha agito prontamente e con intelligenza per mettersi al sicuro. Questo – dice Gesù – è ciò che dovete fare anche voi per mettere al sicuro non l’avvenire terreno, che dura qualche anno, ma l’avvenire eterno.
La parabola è accompagnata da tre detti di Gesù. Nel primo Gesù invita a farci amici coloro che un giorno possano accoglierci e aiutarci. Questi amici sono i poveri, dal momento che Gesù considera fatto a lui stesso quello che viene fatto al povero. “I poveri – scrive sant’Agostino – sono i nostri corrieri e i nostri facchini, ci permettono di trasferire fin d’ora i nostri beni nella casa che si sta costruendo per noi nell’aldilà”. Il secondo detto invita alla fedeltà e all’onestà nell’amministrare i beni che ci vengono affidati. Chi non è capace di muoversi con onestà e giustizia tra le cose di questo mondo, non potrà essere fedele nelle cose più impegnative che si riferiscono al Regno. Il terzo detto afferma che è impossibile servire a Dio e alla ricchezza, perché sia l’uno che l’altra pretendono una dedizione totale. E per ricchezza non dobbiamo intendere il necessario per vivere o quel gruzzolo che si tiene come riserva per gli imprevisti. Il vangelo, quando parla di ricchezza, fa riferimento all’abbondanza sfacciata, ai grandi capitali, agli ingordi che accumulano possesso a possesso, casa a casa. Non si può amare Dio e nello stesso tempo avere come scopo della vita quello di accumulare ricchezze

Diocesi di Chioggia
Vicaria di Loreo

Percorso di formazione
per catechisti
dell’Iniziazione Cristiana

LA PREGHIERA

2° incontro

LA CATECHESI COME
INIZIAZIONE ALLA
PREGHIERA

Don Giorgio Scatto

presbitero della
diocesi di Vicenza
fondatore della comunità
monastica di Marango

Martedì 20 settembre
dalle 18,30 alle 20,00
presso le
Opere Parrocchiali